di Simonetta Zandiri
Nessuno vi può dare l’uguaglianza. Se siete uomini, prendetevela. [Malcom X]
Nella libera repubblica della Maddalena sono 5 settimane che il presidio permanente mantiene viva la resistenza per fermare un’opera inutile, devastante e costosa quanto 4 ponti sullo stretto di Messina. Ora la sensazione è che il blitz sia vicino, molto vicino. Forse nelle prossime ore.
E mentre politici, imprenditori e tutto quel mondo SITAV che ha interesse a dilaniare una valle e sottrarre denaro agli italiani si prodigano con i soliti slogan e tentativi sempre meno efficaci di criminalizzare il movimento NO TAV, sembra sempre più chiaro che quella legalità tanto sbandierata secondo la quale lo sgombero sarebbe giustificato come necessario è ormai totalmente priva di senso, mentre acquista un valore diverso un’azione giudicata un crimine, la resistenza, se non proprio “legale” (cosa tutta da dimostrare) certamente LEGITTIMA e DOVUTA, per difenderci dai veri criminali.
Quei criminali che hanno occupato le nostre istituzioni o lucrano sulle nostre vite senza risparmiarsi, come la Marcegaglia, l’applauso per chi, da quella stessa “legalità” che tanto amano, è stato dichiarato COLPEVOLE di OMICIDIO VOLONTARIO (per i morti nel rogo della ThyssenKrupp), gli stessi criminali i cui nomi spuntano in vari fascicoli della procura per inchieste (come quella sulla P4 che proprio oggi fa il nome dell’AD proprio delle Ferrovie dello Stato) che forse non vedranno mai una fine o avranno, come massima condanna, un paio d’anni ai domiciliari nella solita villa con piscina e campo da tennis. Ammesso che non cadano prima in prescrizione anche grazie al processo breve.
Poiché siamo davvero in tanti a resistere a Chiomonte lo sgombero non sarà semplice, perché non ce ne andremo dietro un invito cordiale. Siamo pronti a RESISTERE, perché è un atto dovuto di fronte ad una palese aggressione ai danni non solo della Valsusa ma delle tasche di tutti gli italiani che ora, più che mai, proprio non possono permettersi un simile spreco, per poi vedersi tagliare stipendi, pensioni, salari… per rientrare di quel “debito pubblico” che sta mettendo in ginocchio non il paese, ma la parte più debole.
Ci faranno passare per violenti, ci definiranno anarco-insurrezionalisti tentando, inutilmente, di dividere i buoni dai cattivi. Non ci sono buoni e cattivi, nel movimento NO TAV, ci sono solo persone oneste che hanno a cuore l’ambiente, la salute ed il futuro dei propri figli ed il fragile bilancio del nostro stato. Persone coraggiose, generose, disposte a perdere molto, pronte a subire la violenza di una repressione fisica e legale, perché consapevoli dell’importanza di questa lotta.
Sono mesi ormai che spiego i “perché” del mio agire ad amici e conoscenti che non capiscono e mi domandano “chi te lo fa fare”, quindi evito di ripetermi. Piuttosto sono io a non capire come mai in valsusa siamo migliaia, e non decine di migliaia, a difendere un principio fondamentale, più che una valle, quello che viene negato: la sovranità popolare. Di fronte alle minacce di militarizzare e usare la repressione “senza limiti d’ingaggio”, ancora una volta per ELIMINARE chi si oppone anziché ascoltarne ed accoglierne le istanze, dopo oltre 20 anni di resistenza e di lotta, mi aspetterei che se non proprio da tutta ITALIA ci fosse almeno una partecipazione ed una presenza di quei cittadini torinesi che nelle piazze, nei dibattiti e nei convegni, nei banchetti informativi ed in altre attività usano la parola “RESISTENZA” o si proclamano “CONTRO LA MAFIA”. In Valsusa stiamo resistendo, e siamo sotto attacco, per evitare un’opera inutile, devastante, costosa, che porterebbe soldi alla solita lobby ed alle mafie. A soli 30 minuti da Torino c’è una valle che resiste in difesa della nostra stessa democrazia.
Se vi sentite “partigiani sempre”, se vi piace cantare “bella ciao” e sfilate nei cortei in difesa della costituzione e della democrazia, se la lotta alla mafia è una parte importante della vostra vita, allora dovete esserci, dovete essere in tanti e dovete unirvi a questo straordinario movimento.
Perché nessuno ci darà libertà, giustizia (più che legalità) e uguaglianza. Se ci teniamo davvero, dobbiamo prendercele. Pacificamente, ma con grande determinazione.
E, ancora una volta a sarà dura, più per loro che per noi!
Sans pitié, mon ami. Résistance.
