Manovra: stop (irato) di Tremonti sugli emendamenti
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Manovra: stop (irato) di Tremonti sugli emendamenti

Tensioni nel Pdl. Ieri l'incontro tra Calderoli e Alfano, ma l'accordo con la Lega è lontano. Maroni: "Niente tagli agli enti locali".<br>

Giulio Tremonti
Giulio Tremonti
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26 Agosto 2011 - 19.04


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di Giulia Nitti

La paura è che l’Unione europea veda la pioggia di emendamenti in arrivo sulla manovra e ritiri il suo ok al provvedimento, con conseguenze catastrofiche. Questa è la voce, stando all’agenzia Reuters, che circola all’interno del ministero dell’Economia e che probabilmente ha spinto ieri Giulio Tremonti a chiamare il premier e a confessargli, a muso duro, che secondo lui le modifiche in preparazione dal Pdl peccano “di una certa dose di impreparazione”. I testimoni raccontano di una telefonata di fuoco tra il titolare dell’Economia e Silvio Berlusconi, il quale, in risposta alle considerazioni al veleno di Tremonti, gli avrebbe detto che si tratta delle proposte “del mio e del tuo partito”.

La manovra non si può stravolgere

La fonte “preoccupata” dell’agenzia Reuters sostiene però che “la manovra, così come approvata all’unanimità dal Consiglio dei ministri, ha avuto il convinto sì di Bruxelles non solo sui saldi ma nella sua complessità” e “modificarla non significa stravolgerla, perché questo significherebbe rimandarla a Bruxelles per una nuova valutazione”.

Mille e una proposta

Vallo a dire ad Angelino Alfano, che ieri ha incontrato Roberto Calderoli per “trovare la quadra” con la Lega (inutilmente, a quanto pare), e sta cercando di mettere d’accordo frondisti, leghisti, e tutti gli altri membri della maggioranza in vista dell’incontro di lunedì, quando a incontrarsi saranno i leader Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Da armonizzare ci sono, prima di allora, mille e una proposta.

Il Carroccio insiste: tassa sull’evasione

Prima di tutto bisogna fare i conti con le misure rilanciate dal Carroccio, che insiste con una tassa sull’evasione, e un’imposta sulle rendite da cui vengano detratte Ires e Irpef, mentre restano i niet sul taglio delle province e aumento dell’Iva. Stamattina ci si è messo anche il ministro dell’Interno Maroni ad agitare le acque, dichiarando, durante il suo intervento al meeting di Cl, che i tagli ai comuni vanno rivisti.

Tagliare pensioni di reversibilità e accompagnamento

Una piccola apertura l’ha fatta ieri Calderoli sulle pensioni, proponendo di intervenire su quelle di reversibilità e di invalidità. L’idea lanciata dal ministro per la Semplificazione è quella di modificare le pensioni di reversibilità eccessivamente alte e di rivedere le indennità di accompagnamento, rimodulandole in base al reddito. Così da risparmiare i lavoratori e intervenire su “chi non ha mai lavorato”.

Il no del Pdl

Ma l’ipotesi ha lasciato tiepido il Pdl, con la sola reazione di Massimo Corsaro, vicepresidente dei deputati azzurri, che ha subito commentato : “La Lega lancia un messaggio scorretto”, mentre ha suscitato immediatamente l’aspra reazione delle opposizioni.

Frattini: Bossi ascolti le voci del Pdl

E’ chiaro, insomma, che i due partiti puntano su soluzioni totalmente diverse, e la sintesi resta lontana. A far capire che il clima non è dei più distesi, si è aggiunto il ministro degli Esteri Franco Frattini, che in un’intervista al quotidiano Avvenire anticipa che “Berlusconi non potrà cedere su tutto, schiaffeggiando il suo partito”
Quello di Frattini sembra anche un monito alla Lega : “Bossi dovrà assolutamente ascoltare la voce del Pdl. Siamo un partito forte, il primo partito della coalizione e la non potrà più fare spallucce e ignorare i nostri punti. Questo non sarà più consentito”.
E conclude, ribadendo le proposte degli azzurri: abolizione delle Province, interventi su pensioni, privatizzazioni, liberalizzazioni e Iva su di un punto”.

Berlusconi avverte i suoi

Sarà, ma proprio ieri , riferiscono dagli ambienti del Pdl, Berlusconi ha telefonato alla sede del partito per avvertire i suoi che il rapporto con la Lega deve restare saldo, e che quindi non ammetterà prese di posizione sui punti della manovra.

Le proposte dei frondisti

C’è poi da fare i conti con i frondisti. Oltre alla proposta di una patrimoniale sopra i 200.000 euro, il gruppo ha presentato ad Alfano un emendamento che prevede che tutti i ministeri debbano presentare un piano per ridurre il personale del 25%, mentre per gli enti locali un obbligo di ristrutturarsi adeguandosi alla media nazionale di personale per abitante. Ma tutte queste proposte dovranno essere armonizzate entro lunedì, giorno dell’incontro. Un’impresa davvero ardua.

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