Berlusconi, la manovra e il gioco delle tre carte
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Berlusconi, la manovra e il gioco delle tre carte

Aveva ragioni Susanna Camusso quando diceva che il vertice di Arcore aveva peggiorato la manovra. Delle tre versioni l’ultima è certamente la più impresentabile. <br>

Berlusconi, la manovra e il gioco delle tre carte
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1 Settembre 2011 - 15.28


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di Giorgia Nardelli

Aveva ragioni da vendere Susanna Camusso quando ieri diceva che il vertice di Arcore aveva, se possibile – peggiorato la manovra. Delle tre versioni l’ultima è certamente la più impresentabile.
Una misura come quella sul riscatto degli anni di laurea e militare – non a caso abolita a furor di popolo – è un’idea che può essere stata partorita solo da qualcuno che non solo non vive la vita reale, ma non ne ha la minima idea di cosa significhi. Come hanno fatto, le vivide menti di Berlusconi, Sacconi, Tremonti e Bossi (e Renzo il Trota, già che c’era) a non immaginare che ritardare di 4, 5, a volte 10 anni il diritto alla pensione avrebbe provocato la sollevazione di migliaia di lavoratori?

Come se non fosse sufficiente, la manovra ter non raggiunge nemmeno lontanamente l’obiettivo dei 45,5 miliardi. E oggi, 1° settembre, le misure per il pareggio di bilancio sono per la quarta volta tutte da rifare, mentre un popolo intero attende preoccupato di sapere quale sarà la prossima mannaia, o la prossima fregatura.

Loro, incuranti di quelli per cui fanno la differenza anche poche centinaia di euro in meno all’anno continuano con la lotteria delle ipotesi. C’è chi va e chi viene, in questo balletto surreale. C’è l’ombra dello scalone sulle pensioni che si avvicina e poi sparisce, la supertassa che esce di scena, poi torna, ma solo per alcune categorie, c’è l’Iva sui consumi, “ultima ratio” ma sempre evocata, il condono fiscale, che il Pdl è sempre pronto a tirar fuori come un coniglio dal cilindro, i tagli agli enti locali, che a loro volta minacciano di tagliare i già esigui servizi.

Le uniche proposte mai affacciate sono quelle sulla crescita e lo sviluppo. Come se i cittadini non venissero già da anni di tagli alla scuola, ai servizi, alla sanità, imposti per mettere a posto un bilancio che non si aggiustava mai.

Le ultime proiezioni del Fondo monetario internazionale danno per il 2012 una stima di crescita per l’Italia inferiore all’1%. Quella per la Francia è dell’1,6%, quella per la Germania,del 3,2%. Loro non se curano. Continuano a giocare al gioco delle tre carte cercando di rimediare i soldi che mancano per evitare la catastrofe.
Lasciateci almeno domandare: perché mai nessuno ci spiega come si è arrivati a questo punto?

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