di Martina Aureli
Si fa sempre più difficile la situazione di Silvio Berlusconi nel caso Lavitola-Tarantini. Ieri il presidente del Consiglio ha cercato di ottenere dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il via libera aun decreto d’urgenza contro le intercettazioni.
Nessuna comunicazione ufficiale.
Ma, a quanto è trapelato, il Quirinale ha risposto con un secco no.
Non esistono, secondo Giorgio Napolitano (nella foto con i nuovi giudici della Corte costituzionale) i requisiti di necessità e urgenza, che autorizzerebbero un decreto.
Mentre il testo integrale, depositato algi atti, del colloquio telefonico tra Berlusconi e Lavitola del 24 agosto scorso, getta altra benzina sul fuoco.
La testimonianza della Brambilla contraddice Berlusconi
A prescindere dalle intercettazioni che ogni giorno mettono sempre più in difficoltà il premier, oggi è l’interrogatorio della sua segretaria davanti ai magistrati a smentirlo del tutto. “Il premier Berlusconi si mostrò infastidito e piccato dalle richieste di denaro avanzate da Valter Lavitola”, ha detto Marinella Brambilla nell’interrogatorio in qualità di teste davanti ai pm di Napoli.
I magistrati inoltre le hanno chiesto se, quando fu autorizzata da Berlusconi a prelevare i soldi dalla cassa destinati ai coniugi Tarantini tramite Lavitola, il Cavaliere fosse “piccato, indifferente, soddisfatto o infastidito”. La Brambilla ha risposto: “Ricordo che era sicuramente infastidito e piccato. Disse qualcosa tipo: ma è un rompiscatole..o qualcosa del genere”.
La telefonata integrale depositata agli atti
Ecco il testo integrale della telefonata tra Berlusconi e Lavitola del 24 agosto scorso, che è stata depositata agli atti:
Ecco la telefonata integrale
LAVITOLA: «Dottore senta, io sto in Bulgaria, sto a Sofia con un telefono di qua, se intercettano pure questo è…che cazzo ne so…».
BERLUSCONI: «Hai visto che avevo ragione io? Dimmi».
LAVITOLA: «Eh, sì, purtroppo sì, non lo so…io ho visto pure la sua dichiarazione, che lei ha aiutato questo ragazzo e così come… »
BERLUSCONI: «Non non non facevo riferimento, tuttavia le cose che ho successivamente letto…che non esistono quindi sono… (…) sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti».
LAVITOLA: «È per questo voglio dì, quello tutto na’…cioè voglio dì..questo è parto di pura fantasia, perché oltretutto…»
BERLUSCONI: «Sì, io non so quali sono le vostre affermazioni tra di voi che non conosco… »
LAVITOLA: «Ma non credo che ci sia nessun tipo di affermazione».
BERLUSCONI: «Ecco, comunque, insomma io non non…quando posso aiuto, quando non posso non aiuto e quando aiuto sono contento di poter aiutare…tutto qui».
LAVITOLA: «Senza… senza ombra di dubbio…senta dottore. e…e…vabbè io mo sono fuori…a sto punto… »
BERLUSCONI «…è..e resta lì…e vediamo un po’..uhm… »
LAVITOLA: «Dopodiché proviamo a trovare il modo per contattarci…»
BERLUSCONI: «Va bene»
LAVITOLA: «Cerchiamo di non abbandona’ a questo qua…»
BERLUSCONI: «Certamente…certamente…d’accordo eh? »
LAVITOLA: «Un bacione, dottore»
BERLUSCONI: «Bene, buone vacanze »
LAVITOLA: «Pure a lei grazie »
BERLUSCONI: «Ciao».
“Vi scagiono io”
“Sono cose che non esistono su cui io scagionerò naturalmente tutti”.
Così, il 24 agosto, Silvio Berlusconi rassicura Valter Lavitola che si trovava a Sofia. Sono le ultime intercettazioni sul caso della presunta estorsione ai danni del premier da parte di Tarantini-Lavitola, pubblicate in esclusiva dall’Espresso.
il presidente del Consiglio ha rassicurato dunque il direttore dell’Avanti sulla nuova indagine avviata a Napoli, e di cui aveva dato notizia il settimanale della Mondadori Panorama.
Sono le nuove carte processuali depositate al tribunale del Riesame di Napoli a rivelare i contenuti della telefonata: Lavitola chiede di non abbandonare Tarantini e Berlusconi non si tira indietro. “Certamente”: risponde il capo del governo.
Le ultime intercettazioni: da “paese di merda” alla Merkel
Un’intercettazione destinata a fare scalpore, come d’altronde le ultime uscite nel corso dell’inchiesta.
Finì infatti su tutte le prime pagine dei giornali italiani (e non solo) “Vado via da questo paese di merda” (ndr: Berlusconi al telefono con Lavitola).
Così come, sempre il premier a Lavitola: “Non tornare in Italia, resta all’estero”; in risposta a domanda “Che devo fare, torno e chiarisco tutto?”
Per ultima, è stata la volta di una frase poco elegante (questa volta si tratta di un’indiscrezione) riferita alla cancelliera tedesca Angela Merkel.
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