La polizia si è presentata questa mattina al Tg1 nello studio di Minzolini. Gli agenti sono stati visti entrare a metà mattinata e poi andare via, senza far trapelare nulla sui motivi della visita.
Non si sa quindi, per ora, a quale indagine o a quale circostanza sia relativa la visita degli agenti. Il nome di Minzolini, c’è da dire, è emerso nel corso delle inchieste che riguardano il giro di escort che ruota intorno al premier (e per le quali è stato sentito come testimone) e per quanto riguarda l’uso disinvolto della carta di credito aziendale, per la quale c’è una inchiesta in corso.
Infatti il direttore del Tg1 Augusto Minzolini rischia il processo per il reato di peculato. La procura di Roma ha infatti chiuso l’inchiesta che riguarda il giornalista, in relazione alle maxi spese sostenute con carta di credito aziendale. E’ stato il procuratore aggiunto Alberto Caperna a notificare, nei giorni scorsi, il provvedimento in cui si comunica a Minzolini la conclusione degli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza sui 68mila euro di spese addebitati all’azienda di viale Mazzini in 14 mesi.
Minzolini smentisce. “Ma quale polizia, è una gran cavolata,
non e’ vero, qui nel mio ufficio oggi non e’ venuto nessuno,
neanche una guardamacchine, e poi basta controllare i pass”.
Augusto Minzolini, direttore del Tg1, smentisce Globalist, il
sito che ha messo in rete la notizia.
Minzolini, interpellato dalla Dire, ribatte: “Qui da me non è
entrato nessuno, nessuno, ma quanto accaduto ormai dimostra, è
il segno di che cosa diventa a volte l’informazione: un megafono
di grandi idiozie”.
Globalist conferma. Da parte nostra noi confermiamo la notizia, aggiungendo altri particolari. Questa mattina effettivamente negli uffici del Tg1 – in particolare nell’anticamera di Minzolini, dove ci sono le sue segretarie – si sono presentate alcune persone, accompagnate da un funzionario del commissariato interno della Ps della Rai di Saxa Rubra.
Il funzionario è rimasto fuori mentre le persone sono entrate e si sono intrattenute circa dalle 11 alle 12.
Al momento della visita Minzolini aveva persone nel suo ufficio ed è stato avvertito dalla segretaria, attraverso il numero interno.
I testimoni presenti alla scena hanno riferito (e confermato) di aver sentito uno dei presenti dire una frase che suonava pressocché così: “Così’ evitiamo una convocazione in tribunale”.
Non c’è altro da aggiungere, se non che la polizia, soprattutto quella interna di Saxa Rubra, non ha bisogno di fare il pass all’entrata.
Quale lo scopo della visita? Una rimpatriata tra amici? Una indagine? Una testimonianza?n Una querela? Vedremo.
Con Minzolini siamo d’accordo su una cosa: che a volte l’informazione è megafono di grandi idiozie. Se lo dice Minzolini, che di megafoni e di idiozie se ne intende molto, bisogna crederci.