di Giulia Nitti
Potrebbe non bastare la manovra finanziaria, per portare ordine nei conti dello Stato. Di ciò è al corrente la maggioranza, – che sta studiando nuove misure per il pareggio di bilancio e la crescita – e lo sa la Bce, che all’indomani dell’approvazione del decreto italiano lancia il suo monito. “Gli stati si preparino ad altre manovre”, è il messaggio arrivato questa mattinada Francofrote, e rivolto agli stati che stanno varando le misure contenitive. La congiuntura internazionale e le difficoltà che freneranno la crescita dei paesi potrebbero richiedere nuovi provvedimenti per fare quadrare i conti.
Napolitano firma il decreto
Questa mattina, intanto, il presidente del Consiglio Giorgio Napolitano ha firmato la legge approvata ieri dalla Camera. Si chiude così il lungo e sofferto iter della manovra, culminato ieri con la fiduciua a Montecitorio.
Scontri e striscioni a Montecitorio
E ieri a Montecitorio è stata una lunga giornata, culminata con gli scontri di piazza del pomeriggio, quando la piazza è stata teatro di duri scontri tra le forze dell’ordine e un nutrito gruppo di manifestanti.
Non è il solo episodio. Anche ieri mattina, quando ancora erano in corso le dichiarazioni di voto per la fiducia sulla manovra finanziaria c’è stata una contestazione che ha costretto il presidente Fini a sospendere la seduta per alcuni minuti. Mentre interveniva il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, alcune persone nella tribuna ospiti hanno srotolato uno striscione con su scritto: “Basta Lega, basta Roma, basta tasse!”, gridando verso il banco dei leghisti la parola “venduti”. Gli ospiti sono stati poi allontanati dai commessi.
Presto un nuovo decreto
Ma forse i manifestanti di ieri non sanno che è allo studio un nuovo pacchetto di provvedimenti che potrebbe toccare altri punti “caldi”, come tasse e pensioni. In attesa della Finanziaria vera e propria, la legge di stabilità che il governo dovrà presentare come ogni autunno entro il 15 ottobre, l’esecutivo sta già preparando un’ulteriore pacchetto di misure.
Altri 10 miliardi da recuperare
Dovrebbero servire a recuperare il “buco” dovuto alla mancata crescita nel 2011 e nel 2012. L’incremento del Pil stimato in precedenza era infatti dell’1,1% per l’anno in corso e dell’1,6% nel 2012. Ma il Fondo monetario internazionale ha drammaticamente rivisto le stime, fermando i tassi di crescita allo 0,8% nel 2011 e appena nello 0,5% nel 2012. Il nuovo provvedimento dovrebbe recuperare, alla luce di queste previsioni, altri 10 miliardi di euro di gettito mancato.
Pensioni e Ici le ipotesi allo studio
Le misure allo studio interesserebbero anche alle pensioni. L’età minima per lasciare il lavoro salirebbe a 67 anni per gli uomini. Ma ci sono i paletti della Lega con cui fare i conti. Seconbdo alcune anticipazioni, il ministereo dell’Economi astarebbe pensando anche a una patrimoniale, e al ripristino dell’Ici sulla prima casa, che dovrebeb servire a finanziare il cuneo fiscale. Ma tutto è ancora in fase embrionale.
Debito pubblico alle stelle
Ad appesantire la situazione arrivano intanto gli ultimi dati sul debito pubblico italiano. Secondo Bankitalia, nel luglio 2011 il debito ha raggiunto la cifra record di 1 miliardo 911 milioni di euro. Un dato al di sopra di tutte le aspettative: consola poco, a questo punto, sapere che nello stesso periodo dell’anno le entrate tributarie nel nostro paese sono aumentate dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2010.