Da oggi l'Iva al 21%, pagheremo tutto di più

Una conseguenza della manovra. L'impatto sui prezzi sarà dello 0,8%. Tutte le tasse in arrivo. In tre anni quasi 6.000 euro di spese in più per famiglia.

Da oggi l'Iva al 21%, pagheremo tutto di più
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17 Settembre 2011 - 10.34


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di Giorgia Nardelli

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Il primo effetto della manovra si avrà oggi, sabato 17 settembre, quando entrerà ufficialmente in vigore l’aumento dell’Iva al 21% sui più comuni beni di consumo.
Il ritocco all’imposta dovrebbe portare nelle casse dello Stato tra i 4 e i 5 miliardi all’anno, e avrà un impatto sui prezzi dello 0,8%.
È ormai noto: l’aumento dell’Iva non inciderà sui beni di prima necessità, come pane, latte e i principali alimenti. Esenti anche le case di abitazione, ma lo scatto investirà tutti i prodotti di largo consumo, dall’abbigliamento alle automobili, dai motocicli ai detersivi, passando per bevande, cosmetici, elettrodomestici e carta igienica.

123 euro a famiglia

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Non solo quelli. Saranno investiti anche bollette di gas, luce e telefono, connessione a internet, e carburanti. L’aumento della sola benzina, calcolano Federconsumatori e Adusbef, peserà sulle famiglie circa 30 euro in più all’anno. Il rotocco dell’Iva su tutti i beni, sono invece i conti della Cgia di Mestre, costerà in totale 123,21 euro.

“Manovra tutta tasse”

Non sarà, purtroppo, la sola misura a carico dei consumatori e contribuenti. Tra nuove imposte, riduzioni, tagli, Federconsumatori calcola che le nuove misure peseranno una volta a regime circa 2.031 euro all’anno per ogni famiglia. Analoga, e a tinte fosche, l’elaborazione della Cgia di Mestre: secondo la Confederazione di imprese e artigiani, sommando gli effetti delle manovre di luglio e di ferragosto (qui le novità punto per punto), il costo medio a carico di ciascun nucleo per il quadriennio 2011-2014 sarà di 5.766 euro (i soli tagli ai trasferimenti degli enti locali, fa sapere l’Anci, costeranno in media 136 euro a persona).

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Il salasso dal 2013

Un “salasso”, lo definisce letteralmente la Cgia, graduale e progressivo, che avrà uno salto dal 2013, quando le misure entreranno a pieno regime: a fronte di una spesa di “appena” 113 euro per il 2011 e di 1.123 nel 2012, l’anno successivo le famiglie pagheranno 2.155 euro, per poi arrivare, nel 2014, a 2.375 euro.

Sigarette e lotterie

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Ma ecco l’elenco dei rinacri. Dal 2012 aumentano le accise dei tabacchi: il costo delle sigarette, calcola il Sole24ore, dovrebbe salire complessivamente di 20-25 centesimi. Per quanto riguarda le lotterie, invece, il ritocco dei prezzi è stato sostituito dall’introduzione di nuovi giochi. Entrambe le misure dovrebbero garantire un introito di 1,5 miliardi.

Risparmi nel mirino

Non saranno esentati i risparmiatori, grandi o piccoli. Dal 2012 le imposte sulle cedole delle obbligazioni (esclusi Bot e Btp) saliranno dal 12,5 al 20%, idem per quelle sui fondi comuni e sui dividendi azionari.
Di contro scende l’imposta sui depositi bancari, dal 27% al 20%, ma è una magra consolazione: in questo caso il risparmio dipende dal rendimento che ciascuna banca riconosce ai propri risparmi sul conto corrente, ed è un rendimento di solito molto basso.

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Stipendi bloccati per tutti, o quasi

Trattamento a parte per i dipendenti pubblici, che avranno gli stipendi bloccati per un altro biennio. La legge appena approvata stabilisce che per gli anni 2011-2013 le retribuzioni di questi lavoratori non potranno superare quelle del 2010. Niente rinnovo dei contratti (resta salva la vacanza contrattuale), e blocco degli scatti di anzianità per gli impiegati scolastici e il personale in regime di “diritto pubblico”.
Fanno eccezione solo i magistrati e gli avvocati di stato, che vedranno riconoscersi nel 2014 gli aumenti maturati nel triennio. Ma saranno gli unici a godere di questo trattamento.

L’incubo del taglio sulle agevolazioni

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Non è ancora finita. Pensioni a parte (dal 2014 l’età pensionabile per le lavoratrici del privato salirà progressivamente fino ad arrivare a 65 anni nel 2026), la vera mannaia sui contribuenti potrebbe arrivare nel 2013, qualora il governo non facesse in tempo a varare la riforma dell’assistenza. In quel caso scatterà automaticamente un taglio orizzontale a tutte le agevolazioni fiscali, da quelle sulle spese mediche a quelle sui figli a carico e le ristrutturazioni. Il taglio sarebbe del 5% per le spese effettuate nel 2012, e del 20% per il 2013.

La lotta all’evasione

Niente male per una finanziaria basata sull’evasione fiscale. Anche su questo fronte, però, ci sono novità che riguardano da vicino i comuni cittadini.
Oltre al carcere per i “grandi” (quelli la cui evasione supererà il 30% del fatturato e i 3 milioni di euro), la manovra assegna nuovi compiti ai Comuni, a cui spetterà di pubblicare on line la dichiarazione dei redditi dei residenti, ma in forma anonima e aggregati per categoria. Il che faciliterebbe l’individuazione delle categorie più esposte, anche agli occhi dei concittadini.

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Controlli sui conti correnti

Non solo. L’Agenzia delle Entrate potrà elaborare liste di contribuenti “selettive” da sottoporre a controlli, e potrà effettuare accertamenti preventivi sui conti correnti senza aprire procedure di accertamento.

Immobili sotto osservazione

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Altra parte “attiva” degli enti locali, che in questo caso incasseranno il 100% del ricavato, è la lotta all’evasione legata agli immobili presenti sul territorio. I Comuni potranno intervenire su evasione dell’Ici, immobili fantasma, e mancati adeguamenti catastali. Anche se in questo caso non è ancora chiaro cosa cambierà, in concreto, rispetto al passato.

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