Bankitalia: ancora stallo per il successore di Draghi

Scontro con Tremonti. Saccomanni resta in pole position. L'incredibile Bossi: "Meglio Grilli, è di Milano". L'irritazione del Quirinale.

Bankitalia: ancora stallo per il successore di Draghi
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29 Settembre 2011 - 09.17


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di Angelo Angeli

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Niente intesa sul successore di Mario Draghi a BankItalia. La decisione slitta quantomeno a domani. Proprio mentre è in corso la seduta ordinaria del Consiglio superiore di Banca d’Italiatalia, la scelta del nuovo governatore è ancora da definire. Per via dell’ennesimo scontro di potere Berlusconi-Tremonti.
Proprio per tal motivo nel pomeriggio l’attuale inquilino di Palazzo Koch, Mario Draghi, è stato ricevuto per mezz’ora da Berlusconi a Palazzo Chigi.
E subito dopo è stata la volta di Tremonti da Berlusconi.
E non è finita qui perché nel frattempo Draghi si è recato al Quirinale.
Ora che quella di Fabrizio Saccomanni (preferito dal premier e appoggiata dallo stesso Draghi eda Napolitano) sembrava quasi scontata, le carte si rimescolano. Bossi e Tremonti vogliono il milanese Grilli.

Bossi con Grilli: “E’ di Milano”

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Giulio Tremonti è rimasto fermo sulle sue posizioni, e durante l’incontro di ieri con il premier si è impuntato, cercando di fare valere la sua preferenza su Vittorio Grilli, il direttore generale del Tesoro. Da questa mattina, a suo sostegno, si è aggiunta anche la voce di Umberto Bossi, che ha fatto sapere che la sua scelta cade sui Grilli, “non foss’altro perché è di Milano”.

Opposizione alla carica

L’indecisione di queste ore non ha fatto però che alimentare le critiche dell’opposizione. “Desta grande preoccupazione la decisione del governo di mantenere nell’incertezza la scelta del nuovo governatore della Banca d’Italia che dovrà succedere a Mario Draghi”, hanno affermato il segretario nazionale del Pd Bersani e il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini. I due rappresentanti dell’opposizione hanno fatto notare che in un momento così delicato per l’Italia, con la crisi economica che incalza e gli occhi dei mercati puntati su Roma, non sarebbe il caso di tentennare su una decisione così importante.

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L’irritazione del Quirinale

Il tira e molla del governo ha irritato anche il Quirinale. I bene informati parlano di un Napolitano preoccupato. Il Capo dello Stato, che si è sempre astenuto dal manifestare preferenze sui candidati, non ha mancato di sottolineare quanto sia necessario rispettare l’indipendenza della Banca d’Italia, e ha chiesto più volte di evitare “forzature politiche e contrapposizioni personali”, raccomandando “un clima di discrezione, come sempre nel passato, attorno ai nomi”.

L’ipotesi del terzo nome

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Cosa che, evidentemente, non è stata fatta attorno ai due candidati di cui si parla oggi, Saccomanni e Grilli. E infatti nelle stanze del potere si parla già di un terzo nome, una figura in grado di accontentare Tremonti, e che sia allo stesso tempo gradita a Silvio Berlusconi. Se nessuno dei due dovesse prevalere, la scelta potrebbe cadere sul rettore della Bocconi Guido Tabellini, o sull’attuale membro italiano che siede nel consiglio della Bce, Lorenzo Bini Smaghi. Un nome di cui già si era parlato in passato.

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