Entro il prossimo 29 agosto, il ministero dell’Interno è chiamato a varare il regolamento con le nuove disposizioni in materia di sanatoria per i cittadini stranieri immigrati extra-Unione europea. Le procedure di invio delle domande inizieranno il 15 settembre per concludersi il 15 ottobre 2012. In vista di questa data patronati, associazioni, sportelli e singoli datori di lavoro si stanno preparando, per la compilazione. Come informa meltingpot.org, il tutto, ancora una volta, avverrà attraverso il portale del Viminale (nullaostalavoro.interno.it) al quale si potrà accedere dopo aver effettuato la registrazione utente. Meltingpot.org, tra i siti di servizio e non solo più aggiornati sulla materia, ha pubblicato le prime istruzioni utili per chi deve presentare domanda e alcuni significativi commenti alla normativa in vigore.
«Per conoscere alcuni tra i dettagli più interessanti, come per esempio i livelli di reddito imposti dal legislatore per la possibilità di accedere alla procedura di emersione dal lavoro nero, il cosiddetto “ravvedimento oneroso”, occorrerà ancora attendere», si legge nella nota. «Ma è possibile già da ora tracciare alcune linee guida utili ad affrontare le procedure relative alla prossima regolarizzazione, non senza dimenticare i punti critici emersi già ad una prima lettura del testo».
Già nelle prime righe dell’articolo 5 del decreto di recepimento della direttiva 52/2009, infatti, si ravvisa lo squilibrio con cui anche questa norma di emersione è stata redatta (“i datori di lavoro….possono dichiarare..”.), un vizio, quello dello squilibrio di potere, concesso nelle mani dei datori di lavoro a cui si aggiunge la beffa di quel «possono», avverte meltingpot.org, che nulla ha a che vedere con gli obiettivi formali della norma e con il tema dei diritti e delle garanzie fondamentali, anche nel lavoro, della persona.
«L’ostatività delle segnalazioni Schengen, l’illegittimità della previsione di un reddito minimo per presentare la domanda, la discriminazione ancora una volta proposta nei confronti dei datori di lavoro stranieri privi di permessi di soggiorno comunitari di lungo periodo, la contorta previsione della necessità di provare con documenti pubblici la presenza in Italia antecedente il 31 dicembre 2011, l’automatismo ostativo non esplicitamente escluso per le condanne per i reati di cui all’art 380 del cpp, delineano le ulteriori criticità che ancora una volta si presentano come formalità dovute, più politiche che tecniche, quando in campo c’è una norma per l’emersione dei cittdini extracomunitari che la stessa legge ha consegnato all’ombra dell’irregolarità». Insomma, quasi nulla di nuovo sotto il cocente sole di fine agosto per le persone straniere che guardano all’Italia come l’approdo verso una nuova, dignitosa vita.
Info: [url”meltingpot.org”]http://www.meltingpot.org/articolo17971.html[/url], Speciale sanatoria 2012
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