Terremoto in Emilia: nelle tendopoli rimangono solo gli immigrati
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Terremoto in Emilia: nelle tendopoli rimangono solo gli immigrati

Dei 3.500 ancora senza un tetto a causa del sisma l'80 per cento sono stranieri, di cui molti bambini. La Protezione civile assicura che entro l’autunno tutti verranno sistemati

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5 Settembre 2012 - 20.09


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Le tendopoli dell’Emilia, a quattro mesi dal terremoto, si stanno progressivamente svuotando. Rispetto alle 15 mila persone rimaste senza un tetto all’indomani del sisma, attualmente nelle tendopoli ne sono assistite solo 3.327 (altre 116 sono in strutture al coperto e 1.749 tra alberghi e agriturismi, per un totale di 5.192 persone). Questa la buona notizia, l’altra, quella che lascia per lo meno perplessi è che oggi negli accampamenti sono rimasti praticamente solo i cittadini stranieri. È quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate dal neo direttore della Protezione civile, Maurizio Mainetti, all’Adnkronos. Secondo il referente del Viminale, anche se lo svuotamento dei campi tendati allestiti in Emilia, tra le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, procede regolarmente, rimane un grave problema per la sistemazione dei cittadini immigrati. In totale, spiega Mainetti, «le persone straniere sono circa l’80 per cento, i bambini under 14 sono 624, mentre gli anziani over 65 sono 202». Come riporta ImmigrazioneOggi, grazie alla pubblicazione dei bandi per la ricostruzione, emanati dalla Regione Emilia Romagna, e il lavoro di ricognizione e censimento svolto dai comuni che si occupano di declinare sul territorio le diverse formule di sistemazione (dalle case in affitto, all’assegnazione dei contributi per la ricostruzione, fino all’individuazione delle aree per il montaggio dei moduli abitativi), la fase di riduzione e accorpamento dei campi è in fase avanzata e rimane l’obiettivo di sistemare tutti gli sfollati entro l’autunno. «I tempi potranno slittare al massimo di 15 giorni, ma non crediamo di più» osserva in conclusione Mainetti.

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