Martedì nero dei trasporti: scioperi in tutta Italia
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Martedì nero dei trasporti: scioperi in tutta Italia

Lo stop di ventiquattro ore indetto dai sindacati per di bus, tram, metro.<br>Camusso: Decisione inevitabile, è un contratto che non si rinnova del 2007.

Martedì nero dei trasporti: scioperi in tutta Italia
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2 Ottobre 2012 - 08.24


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Prepariamoci ad affrontare una giornata nera per la mobilità urbana in una settimana di disagi per i trasporti. Bus, tram e metro si fermeranno infatti oggi per lo sciopero nazionale proclamato unitariamente dai sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa-Cisal, a causa del mancato rinnovo del contratto. Ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil: «È un contratto che non si rinnova dal 2007, inevitabile fare pressioni. Il Governo ha alzato le accise per sostenere il trasporto pubblico ma quei soldi non si sono mai visti ed è peggiorato il servizio».

Ma le prime proteste sono partite già dalle 21 di ieri e per 24 ore: a incrociare le braccia sono gli addetti ai servizi ferroviari di pulizie, accompagnamento notte e ristorazione a bordo treno. Lo sciopero fa seguito alla protesta di 4 ore dello scorso 20 luglio. Si svolgerà secondo diverse modalità città per città e nel rispetto della garanzia dei servizi minimi e delle fasce orarie. I sindacati confermando il nuovo stop annunciato a fine luglio, tornano a chiedere la chiusura del contratto: «Chiuderlo in tempo comporterebbe il consolidamento del processo verso il nuovo Ccnl della Mobilità, elemento fondamentale di stabilità per il risanamento ed il rilancio del settore.

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Anche alla base dello sciopero degli appalti nelle ferrovie c’è il contratto. È «inaccettabile», dicono la Cgil e le altre sigle, «la posizione assunta dalle associazioni di impresa e dalle aziende che operano nel settore di non sottoscrivere ed applicare il Ccnl Mobilità per le attività ferroviarie». I sindacati evidenziano inoltre le «numerose criticità» presenti nel settore degli appalti ferroviari, come «la situazione occupazionale, il ricorso costante agli ammortizzatori sociali, il progressivo ridursi delle attività, dei servizi e conseguentemente dei posti di lavoro oltre alle mancate, ritardate o parziali erogazioni delle retribuzioni

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