Torna la paura nell’Italia nord-occidentale, che ha tremato per due volte nell’arco della giornata. Alle 11,21 si è registrato un sisma di magnitudo 3,9 della scala Richter a una profondità 10,2 km in Piemonte, in provincia di Cuneo. L’epicentro a Sampeyre. Interessati anche i Comuni di Frassino e Macra. Alle 16,40 la seconda scossa, più forte ma più profonda (4,5 gradi Richter a 32 km di profondità) con epicentro presso Bettola nella valle del Trebbia, in provincia di Piacenza, poco più a ovest dell’area del Reggiano interessata dal sisma del 25 gennaio.
In Piemonte per precauzione sono state evacuate le scuole elementari e medie di Saluzzo, la materna di Sampeyre, e a Caraglio l’istituto comprensivo che conta circa 700 allievi. Temporaneamente sgomberate anche le scuole di Dronero e Stroppo. Gli allievi saluzzesi sono poi rientrati in aula poche decine di minuti dopo la scossa. Al carcere Morandi di Saluzzo i detenuti dei piani alti della struttura sono stati fatti uscire dalle celle e trasferiti nei corridoi. «La scossa è stata distintamente percepita in molte zone del Cuneese, ma al momento non c’è notizia di danni a cose o persone. La situazione continuerà a essere monitorata nelle prossime ore». Lo scrive in una nota il governatore del Piemonte, Roberto Cota. La scossa è stata avvertita anche a Torino.
In Emilia Romagna, invece, «dalle verifiche presso le prefetture di Piacenza e Parma non risultano segnalazioni di danni di nessun tipo». Lo ha confermato l’assessore alla Protezione civile della Regione, Paola Gazzolo. Anche i carabinieri non segnalano problemi. Qualche chiamata di rassicurazione – una decina in totale – e nessuna richiesta di intervento: è quanto riferiscono i vigili del fuoco di Piacenza dopo la scossa in val di Taro delle 16,40, che è stata avvertita a Milano, in tutta la pianura Padana e anche a Genova.