La Cassazione: bullismo può essere punito come violenza di gruppo
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La Cassazione: bullismo può essere punito come violenza di gruppo

Atti di bullismo che coinvolgo la conrporeità della vittima, anche se non hanno fili sessuali ma solo di umiliazioni, vanno considerati alla stregua di una violenza.

La Cassazione: bullismo può essere punito come violenza di gruppo
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9 Novembre 2012 - 17.11


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La Cassazione conferma la linea dura del tribunale di Palermo sugli atti di bullismo, e sottolinea che anche se la finalità non è sessaule essi possono in determinate circostanze essere puniti come “violenza di gruppo” (articolo 609 octies del codice penale).

Così un ragazzo di 25 anni C.S è stato condannato in via definitiva a 5 anni di carcere, con le attenuanti concesse, perché mise un bastoncino di legno preso da terra nell’ano di una ragazzo minorenne, mentre quest’ultimo veniva tenuto fermo da un altro ragazzo. I difensori dell’aggressore avevano sottolineato che il gesto “non aveva alcuna connotazione sessuale” ma era un atto di “bullismo” di rilevanza “minimale”.

Di parere opposto la corte, secondo cui “nel concetto di
atti sessuali deve essere ricondotto ogni atto comunque coinvolgente
la corporeità sessuale della persona offesa, e posto in essere con la
coscienza e volontà di compiere un atto invasivo e lesivo della
libertà sessuale della persona non consenziente, sicché resta non
rilevante, ai fini del perfezionamento del reato, l’eventuale fine
ulteriore, sia esso di concupiscenza, ludico o d’umiliazione,
propostosi dal soggetto agente”.

Rispetto all’entità della pena, la Cassazione la giudica “adeguata” vista anche la concessione delle attenuanti, considerato che la vittima era di diversi anni più giovane dell’aggressore e minorenne. E descrivendo quell’atto come “pericolosissimo atto di bullismo e tragico
esempio di anticipazione di attività delinquenziale sin dalla giovane
età”.

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