In Europa cala il numero di persone che fanno uso di droghe. Lo dice la Relazione 2012 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze di Lisbona. Per la prima voltail numero di coloro che hanno fatto accesso a una terapia specialistica per il
consumo di eroina è sceso da 61.000 nel 2007 a 46.000 nel 2010. Il calo è stato evidente, tra l’altro, in quei paesi
caratterizzati da lunghe ‘epidemie’ di eroina come l’Italia, il
Portogallo e il Regno Unito. Gli oppioidi, soprattutto l’eroina,
costituiscono la causa della maggior parte dei decessi indotti dagli
stupefacenti in Europa.
I nuovi dati mostrano una lieve diminuzione di questi decessi
negli Stati membri dell’Ue e in Norvegia, passando da circa 7.600 nel
2009 a 7.000 nel 2010. I problemi legati all’eroina sono meno intensi,
afferma quindi l’Osservatorio. Secondo la Relazione “possiamo
dirigerci verso una nuova era in cui l’eroina avrà un ruolo meno
centrale nel fenomeno della droga in Europa”.
Destano invece “preoccupazioni i circa 3 milioni di europei
(15-64 anni) che continuano a consumare stupefacenti su base
giornaliera (circa l’1 % della popolazione adulta europea). Nel
complesso, qualsiasi ottimismo circa i livelli costanti di consumo
deve essere mitigato dal fatto che questa droga rimane un importante
problema di salute pubblica. Circa il 25 % dei pazienti che iniziano
la terapia afferma che la cannabis costituisce la loro principale
droga problematica”.
L’ultimo progetto di indagine europea nelle scuole su alcol e
altre droghe ha rilevato che nella meta’ dei 26 paesi che trasmettono
dati al’Osservatorio fra gli studenti (15-16 anni) e’ stato
riscontrato un andamento stabile del consumo una tantum di cannabis.
Nella restante meta’ esistono tendenze divergenti: 9 paesi hanno
mostrato un aumento significativo, il piu’ spiccato dei quali e’
riferito da Francia, Lettonia, Ungheria e Polonia, mentre quattro
paesi hanno segnalato riduzioni (Danimarca, Malta, Slovacchia, Regno
Unito).