23 agosto 1944. Il 26.mo battaglione del Reparto Esploratori dell’esercito nazi-fascista parte alle 6 del mattino e si reca alla Tabaccaia di Padule del Fucecchio, una zona tra Pistoia e Firenze dove hanno trovato rifugio diverse famiglie: donne, anziani, bambini che cercano di fuggire dai bombardamenti. I nazisti vogliono fare una rappresaglia contro gli attacchi delle bande partigiane. E quella mattina uccidono tutti, senza pietà: bambini di 1, 2 anni ma anche più grandi di 5, 10 anni con le loro mamme, le nonne, i nonni: in tutto 175 civili. Una strage.
Sono soltanto due i responsabili rimasti in vita: l’ex maresciallo delle SS Fritz Jauss che ha 89 anni e il sergente Robert Riss che ne ha 95. Altri due imoutati sono morti nel corso del processo.
Ieri la Corte d’Appello del tribunale militare di Roma ha confermato la sentenza di primo grado: ergastolo e 13 milioni di risarcimento per le famiglie delle vittime. Si tratta del risarcimento più alto mai accordato per una strage nazi fascista.