Lacrimogeni dal ministero sul corteo del #14N
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Lacrimogeni dal ministero sul corteo del #14N

Tre lacrimogeni sparati dalle finestre del ministero della Giustizia sui manifestanti in strada. Severino: "Non sono i nostri". E avvia indagine.

Lacrimogeni dal ministero sul corteo del  #14N
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16 Novembre 2012 - 14.25


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“Ma che fanno, li sparano dall’alto? Dal ministero? Ma sono matti?”. La persona che sta riprendendo con il suo telefonino la scena, che poi è stata inviata a Repubblica.it che l’ha pubblicata sul suo sito, capisce subito che si tratta di una follia. E’ il 14 novembre, studenti, lavoratori, migliaia di persone sono scesi in piazza per lo sciopero europeo.

La manifestazione diventa subito carica di tensione. Le forze dell’ordine hanno fatto intendere, pur senza comunicati ufficiali, che la colpa era dei manifestanti, in particolare degli studenti: i caschi alla cintola, zaini con dentro “armi improprie”, la decisione di cambiare percorso eccetera eccetera. Ieri gli studenti hanno convocato una conferenza stampa raccontando che le cose sono andate diversamente: “La polizia ci prendeva e ci diceva: vi ammazziamo tutti!”, hanno mostrato i video e le foto di una violenza di piazza eccessiva senza apparente ragione. Se non quella di voler dare la “linea” all’autunno che sta per arrivare e che certamente sarà caldisssimo vista la crisi del paese: della serie, fate attenzione perché meniamo le mani (e i manganelli). Una lezione che può essere molto convincente soprattutto per i tanti ragazzini dei licei e delle scuole superiori che erano alla loro prima manifestazione.

“Le foto bisogna vederle tutte, le forze dell’ordine hanno agito bene”, aveva detto ieri il ministro dell’Interno Cancellieri. Poi, oggi sulle pagine di Repubblica, una marcia indietro con un’affermazione per certi versi clamorosa: “Punirò i poliziotti violenti”, ha promesso il ministro. Dicendo che non aveva ancora visto – complimenti all’organizzazione del Viminale, e comunque bastava andare sui siti – la foto del ragazzino caduto a terra e picchiato con un manganello in faccia da un poliziotto, ripetutamente. “Non si piacchiano gli inermi”, le parole di Cancellieri.

Ottimo: ma ora? Il video dei lacrimogeni (due dalle finestre del secondo piano e uno che sembra essere sparato dal tetto) lanciato dalla sede del ministero della Giustizia è incredibile. Dove, in un paese civile, può accadere che un lacrimogeno sia lanciato dall’alto sulla folla, e perdipiù dalla sede del ministero della Giustizia? Qui non si tratta di una “mela marcia” presa dall’esaltazione della piazza. Le mele marce sono dentro ai ministeri. Ai piani alti.

Il ministro della Giustizia Paola Severino ha espresso “inquietudine e preoccupazione” per le immagini mostrate dal video. HGa fatto sapere che da una primissima indagine quei lacrimogeni “a strappo” non sono in dotazione della polizia penitenziaria. Ha quindi assicurato di aver già avviato “un’indagine interna” che sarà condotta “con il massimo impegno,
con il dovuto rigore e con la massima tempestività”.

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