Mafia, duro colpo a Matteo Messina Denaro
Top

Mafia, duro colpo a Matteo Messina Denaro

Il cognato del latitante mafioso più ricercato aveva avviato una fiorente attività commerciale e auto di lusso, nonostante le restrizioni del codice antimafia.

Mafia, duro colpo a Matteo Messina Denaro
Preroll

Desk Modifica articolo

30 Novembre 2012 - 17.57


ATF

Un ulteriore sequestro di beni della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani continua ad indebolire la potenza economica del capomafia latitante Matteo Messina Denaro. Al sequestro di beni di 5 milioni di euro nei confronti di Ippolito Leonardo, classe 1955, indiziato mafioso e favoreggiatore del latitante, si aggiunge oggi altro sequestro della D.I.A. nei confronti di Gaspare Como, 45enne, commerciante di Castelvetrano, pregiudicato per associazione a delinquere ed estorsione, già sorvegliato speciale, cognato del noto latitante capomafia Matteo Messina Denaro.

Il provvedimento di sequestro penale è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Marsala (TP), che ha condiviso appieno le complesse e precise risultanze investigative della D.I.A.. Nel procedimento risulta indagata, a piede libero, oltre a Gaspare Como, alle sue sorelle Valentina e Giovanna ed al commerciante di auto Paladino Gianvito, anche Bice Maria Messina Denaro, moglie di Como e sorella del noto latitante mafioso.

Tutti gli indagati rispondono, a vario titolo, in concorso tra loro del reato di intestazione fittizia di beni, al fine di eludere la normativa in materia di misure di prevenzione.

Con il provvedimento di oggi sono stati apposti i sigilli all’attività commerciale “Il Mercatone”, assai nota a Castelvetrano, che commercia abbigliamento per bambini e per adulti. Sono stati inoltre sequestrati autovetture di grossa cilindrata, conti correnti ed altro. 

Nel corso delle indagini è emerso che Gaspare Como, dopo aver espiato un lungo periodo di detenzione in carcere, a seguito di condanna per i reati di associazione a delinquere ed estorsione, nel periodo in cui stava scontando la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, aveva avviato una fiorente attività commerciale, “Il Mercatone”, appunto, e aveva acquistato un’autovettura sportiva di grossa cilindrata, una Porsche, intestandola fittiziamente alla sorella ventenne. 

Poi, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe continuato a fare investimenti in beni immobili ed aziende commerciali intestate a nome di terzi. 

Non solo: nonostante a Como fosse stata ritirata la patente, avrebbe, comunque, continuato ad acquistare, intestandole sempre a compiacenti congiunti, costose autovetture tra cui un Fiat “500”, con allestimento Abarth ed un Suv Tuareg della Volkswagen, del valore di circa 60.000,00 euro. 

Secondo quanto confermato nel provvedimento di sequestro emesso dalla Procura di Marsala, tutti gli acquisti e gli investimenti finanziati con le cospicue risorse economiche di Como, che dichiara al fisco modestissimi redditi da lavoro dipendente, sarebbero state intestate a terze persone, nel tentativo di evadere la stringente normativa in materia di prevenzione contenuta, da ultimo, nel codice Antimafia, recentemente approvato, che, riprendendo la previgente normativa, prevede nei confronti dei soggetti giudicati socialmente pericolosi forti limitazioni, tra l’altro, in materia di concessione di licenze amministrative per il commercio ed il sequestro e la confisca dei beni di cui questi dispongono in misura sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati. 
La riconducibilità dei beni a Como è stata dimostrata dalla D.I.A. attraverso l’esame delle movimentazioni bancarie degli indagati, sui cui conti operava esclusivamente lui, apponendo anche firme false sulla documentazione bancaria, e dalle intercettazioni telefoniche sulle utenze delle aziende gestite dal cognato di Messina Denaro. 

I beni sottoposti a sequestro nel corso dell’operazione sono stati i seguenti :

         beni strumentali iscritti nei registri contabili obbligatori, compresi i beni mobili registrati, costituenti il compendio aziendale, nonché le rimanenze di magazzino, la cassa contanti ed i saldi attivi dei depositi bancari dell’impresa COMO Valentina, con sede in Castelvetrano (TP);
 
        
beni strumentali iscritti nei registri contabili obbligatori, compresi i beni mobili registrati, costituenti il compendio aziendale, nonché le rimanenze di magazzino, la cassa contanti ed i saldi attivi dei depositi bancari dell’impresa MESSINA DENARO Bice Maria, esercente l’attività di commercio al dettaglio di capi d’abbigliamento, con sede principale in Castelvetrano (TP);
 
        
immobile intestato a COMO Valentina, costituito da un locale con destinazione d’uso commerciale dell’estensione di mq.191, ubicato in Castelvetrano (TP);
 
        
immobile intestato a MESSINA DENARO Bice Maria della consistenza di vani due e mezzo a piano terra, con area libera soprastante, sito in Castelvetrano(TP);
 
        
immobile intestato a MESSINA DENARO Bice Maria della superficie catastale di mq 90, sito in Castelvetrano (TP);
 
        
autovettura modello Fiat “500 Abarth” a MESSINA DENARO Bice Maria,
 
        
autovettura modello Volkswagen “Touareg” intestata a PALADINO Gianvito.
 
Il valore è di oltre 500.000,00 euro.

Native

Articoli correlati