[url”Un call center dove gli operatori erano trattati come schiavi”]http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&ved=0CD0QFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.globalist.it%2FDetail_News_Display%3FID%3D47372%26typeb%3D0%26Palermo-scoperti-gli-schiavi-del-call-center&ei=TN77UYjaNcmphAe554GYBg&usg=AFQjCNGYTAuyVh7GFKN_jFboWOLsGyElyw&sig2=8lDcLpTKQ3Qt9U4XZAZ0-w&bvm=bv.50165853,d.ZG4[/url]. Un paio d’euro al giorno, senza contratto, senza busta paga, senza alcun diritto. Come può capitare ai margini di città come Calcutta, in uno di quei capannoni dove domina lo sfruttamento. La notizia dell’operazione della Guardia di Finanza, a Palermo, in poco tempo è risultata la più letta di Globalist. Tanti i messaggi, tra questi quello che segue e che vogliamo riproporre in prima pagina, con l’invito a farci avere altre denunce su questo mondo sommerso:
“Fate nomi e cognomi: io ho fatto lo stesso lavoro per una settimana a Milano, sempre vendita di impianti di depurazione acqua. Non avevamo neanche i computer, né le cuffie. Chiamavamo da telefono fisso con delle liste prese dagli elenchi telefonici. Tutto il call center era costituito da me e un’altra poveraccia. Intanto il titolare faceva il grand uomo, sparava cazzate sull’imprenditorialità e parcheggiava i suoi macchinoni sul vialetto. Il metodo di pagamento non lo so, perché quando ho capito che non avrei visto un centesimo me ne sono andato io.Ditemi se è lui quello che hanno preso a Palermo, altrimenti vi do l’indirizzo di questo qui a Milano.
PS:Chi vi scrive ha una laurea in economia, un master e esperienza in due multinazionali delle telecomunicazioni. Ed ho accettato quel lavoro di merda perché in Italia se non sei raccomandato non lavori”.
E poi un’altre segnalazioni ci arrivano da Porto mantovano e da San Giorgio: “Ci sono dei call-center che operano spacciandosi per associazioni onlus, chiamano la gente dicendo che aiutano bambini e anziani e chiedono soldi.pagano 350 euro al mese in nero”.
“Nel primo call center dove ho lavorato (quello del “kirbi”) prendevo 4.000 lire l’ora ed era un contratto a collaborazione. ‘Sti bastardi s’approfittano del fatto che la gente ha bisogno di lavorare”.
Valentina ci segnala che “a noi ci danno i premi con la ricaricabile (nn ce pagano le tasse) assurdo veramente”. “Anche io ho lavorato per un call-center che vendeva depuratori d’acqua ne Mantovano……..erano due delinquenti di Milano che facevano dei contratti a progetto e ci pagavano 3 euro l’ora”. E Lucia ci racconta: “io ho lavorato 2 mesi in un call center e non mi hanno mai pagata. Continuavano a dirmi che mi avrebbero fatto il contratto ma non me l’hanno mai fatto“.