Alba dorata colpita ma non affondata
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Alba dorata colpita ma non affondata

Le autorità hanno inflitto un duro colpo arrestando i leader del partito neonazista. Ma per abbattere il movimento bisognerà risolvere i problemi di cui si alimenta.

Alba dorata colpita ma non affondata
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30 Settembre 2013 - 17.35


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di Nikos Konstandaras

Alla fine, quando si è deciso di agire contro il partito neonazista Alba dorata, il governo del primo ministro Antonis Samaras ha sorpreso tutti per la sua rapidità e la sua determinazione. Questo intervento diretto si era fatto attendere a lungo, e fino all’uccisione del rapper antifascista Pavlos Fyssas il 18 settembre scorso da parte di un membro di Alba dorata, il gruppo sembrava godere di una totale impunità.

Oggi ci rendiamo conto che le autorità da tempo seguivano con attenzione le mosse del movimento, e che nel corso dei mesi i suoi dirigenti e i suoi militanti si sono trovati coinvolti in un numero crescente di reati.

Purtroppo il ritardo nell’azione contro Alba dorata ha avuto pesanti conseguenze, fra cui diversi omicidi e il peggioramento della reputazione sempre peggiore del paese, visto che la nostra società ha dato l’impressione di tollerare il nazionalismo e la violenza. In compenso quando il governo, la polizia e le autorità giudiziarie sono entrate in azione lo hanno fatto con rapidità e risolutezza. Questa è una prova di coraggio politico, perché nel partito di Samaras diverse voci si erano fatte sentire per chiedere maggiore tolleranza verso l’estrema destra nella speranza di sedurne i sostenitori. E questo intervento ha permesso di ridare fiducia alle istituzioni del paese e dello stato.

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Gli interessi in gioco sono enormi. La democrazia deve dimostrare di essere capace a difendersi contro chi vuole boicottarla, e deve farlo in uno spirito di giustizia e di trasparenza. Questo intervento dovrà mostrare con chiarezza che saranno i reati a essere perseguiti e non le idee (per quanto ripugnanti ed estranee alla nostra società possano essere). Inoltre le autorità devono adempiere bene ai loro compiti e devono basarsi su argomenti solidi. Altrimenti il loro intervento contro Alba dorata rischia di sembrare un pogrom politico che potrebbe addirittura avvantaggiare questa formazione politica, una volta passato la prima fase di disorientamento fra i suoi sostenitori. La legge deve essere applicata in tutte le situazioni, senza eccezioni, e noi dobbiamo esserne testimoni. In questi tempi di grande incertezza la nostra società ha bisogno proprio di questo.

Il ruolo dell’opposizione

L’arresto dei leader di Alba dorata avrà certamente profonde ripercussioni sulla vita politica greca. Anche se ha agito in ritardo, il governo lo ha fatto con coraggio ed efficacia. Si è assunto le sue responsabilità e adesso dovrà affrontarne le conseguenze. Rimane il problema di sapere come le formazioni dell’opposizione reagiranno. Se anche loro si dimostreranno coraggiose e responsabili, o se faranno di tutto per approfittare della situazione per interessi di breve periodo.

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La crisi ha messo in luce molti problemi del nostro paese. L’affermazione di Alba dorata è il più grave, ma ha soprattutto contribuito a distogliere l’attenzione dalle difficoltà fondamentali che conosce oggi la nostra economia, la nostra amministrazione e la nostra società.

Il rispetto della legge, una rinnovata credibilità nelle istituzioni, l’impressione che abbiamo di un governo serio sono altrettante tappe essenziali per il futuro. Ma siamo solo all’inizio. Il risanamento della Grecia è una responsabilità di tutti, di ogni cittadino e di ogni partito politico del paese. Non possiamo permetterci il lusso di lasciarci distrarre.

*traduzione di Andrea De Ritis

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