In Australia, un uomo di 47 anni è stato arrestato con l’accusa di aver abusato dal 2002 al 2015 di 28 bambini. L’uomo della cittadina di Warwick in Queensland è incriminato per 145 reati di sfruttamento sessuale di minori sotto i 16 anni, fra cui la produzione e la distribuzione di filmati degli abusi. Secondo la polizia il pedofilo, che non può essere identificato per ragioni legali, raggiungeva i bambini attraverso una varietà di siti di social media, usando diversi nickname. In alcuni casi otteneva appuntamenti, anche in camere di hotel, per poter commettere stupri e altri abusi e produrre filmati pornografici. In altri casi è accusato di ricorrere a estorsioni o di aver offerto denaro per indurre i bambini a mandargli immagini indecenti.
Finora sono state identificate 28 vittime, ma secondo la polizia il numero sarebbe maggiore. L’uomo è stato incriminato dal tribunale di Warwick, dove dovrà comparire il 20 luglio 2015. Il ministro della Polizia del Queensland, Jo-Ann Miller, ha diffuso un urgente avvertimento ai genitori, di controllare l’attività dei figli online: «Molti di loro trascorrono innumerevoli ore al computer usando i social media. Purtroppo sappiamo che alcune di queste applicazioni sono abbracciate dai pedofili, che si sono dimostrati eccezionalmente competenti nell’usarle per ottenerne accesso a minorenni. È essenziale che i genitori prendano interesse in ciò che i figli fanno online. Non basta dire che non capiscono Facebook o non sanno usare un iPhone».