Omicidio stradale: oggi il sì del Senato
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Omicidio stradale: oggi il sì del Senato

Il testo del ddl ora passa alla Camera. Renzi: un impegno che ho preso da sindaco con famiglie vittime di incidenti

Omicidio stradale: oggi il sì del Senato
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10 Giugno 2015 - 22.06


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Con 163 sì, 2 astenuti e 65 voti contrari il Senato ha approvato il ddl sull’omicidio stradale. Con questo provvedimento vengono introdotti e disciplinati i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali. Il provvedimento ora passa alla Camera. Il governo aveva dato parere contrario su tre emendamenti: il 114, il 115 e il 117 (il 114 e il 115 però sono uguali e c’è stata una sola votazione), ma l’Aula li ha approvati comunque. Il relatore Giuseppe Cucca si era rimesso all’Aula.

E Matteo Renzi su Twitter ha commentato così: “Un impegno che ho preso da sindaco con famiglie vittime di incidenti: punire omicidio stradale. Oggi prima lettura ok Senato #lavoltabuona”.

Con il via libera del ddl sull’omicidio stradale i cosiddetti pirati della strada rischieranno fino a 27 anni di carcere. E’ questa le pena massima prevista per chi guidando in stato di ebbrezza (superando certi valori del tasso alcolemico) o sotto l’effetto di droghe uccide più di una persona e si dà alla fuga. Senza fuga gli anni di carcere sono 18. Se invece la vittima è una, il colpevole rischia fino a 12 anni di carcere, che diventano 18 se fugge dalla scena dell’omicidio. Per quanto riguarda la patente, in caso di omicidio stradale, il ddl prevede una sospensione che puo’ arrivare fino a 30 anni.

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Nencini: l’impegno è stato mantenuto – “Impegno mantenuto. Approvato al Senato il reato di omicidio stradale. Nei casi in cui si guida sotto effetto di alcool o stupefacenti, la pena viene profondamente alzata. Una legge giusta, un principio equo”. Lo ha dichiarato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini. “È la strada giusta – ha aggiunto il vice ministro Nencini – per abbattere il numero ancora troppo elevato degli incidenti stradali. Lavoreremo – ha concluso – anche sulla prevenzione e l’educazione alla sicurezza stradale nelle scuole. Stiamo facendo un buon lavoro”.

Giovanardi: bene ddl, si poteva fare meglio – “L’incomprensibile posizione del Governo ha impedito di chiudere in maniera ancora più positiva l’introduzione nel Codice penale del reato di omicidio stradale”. Così Carlo Amedeo Giovanardi di Ncd. “Mentre salutiamo – ha aggiunto – con forza l’introduzione di pene draconiane per chi guida sotto l’effetto di alcol e droga o a velocità di gran lunga eccedente i limiti, siamo rammaricati che l’aver voluto parificare sostanzialmente questi comportamenti ad eventi colposi che possono capitare anche a chi ha tutte le intenzioni di rispettare il codice (la proposta era sino a 18 anni di carcere in tutti i casi se le vittime dell’incidente erano due o più) ha portato l’Aula a cancellare fattispecie come il passare con il semaforo rosso, l’inversione di marcia, il sorpasso con linea continua, imboccare una strada contro mano che meritavano di essere sanzionate con pene severe ma con buon senso non paragonabili a quelle applicabili ai pirati della strada”.

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Sssociazioni, soddisfazione incontenibile – “È difficile contenere la nostra soddisfazione”: l’Asaps (sostenitori Polstrada) e le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, che hanno raccolto oltre 80.000 firme (primo firmatario fu Matteo Renzi) e hanno scritto la prima stesura del testo sull’omicidio stradale, considerano il via libera del ddl approvato dal Senato, e passato all’esame della Camera, “la conclusione del primo tempo di una partita difficile, nella quale abbiamo dovuto attivare una sorta di porta a porta sugli usci della politica, che nella prima fase ha opposto non poche resistenze”.

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