Il Vaticano su Casamonica: un funerale scandaloso

Durissimo commento de l'Osservatore romano: ci voleva compostezza, riserbo, dignità e, soprattutto, silenzio

Il Vaticano su Casamonica: un funerale scandaloso
Preroll AMP

Desk2 Modifica articolo

22 Agosto 2015 - 16.43


ATF AMP

L’Osservatore Romano è intervenuto a due giorni dai funerali trinofali di Vittorio Casamonica a Roma. Dal titolo si evince tutto: “Lo scandalo di un funerale”. “Da una parte – si legge sul quotidiano della Santa Sede – la preghiera per i defunti, dall’altra lo spettacolo mediatico, l’ostentazione di potere, la strumentalizzazione chiassosa e volgare di un gesto di elementare pietà umana e cristiana come il funerale che, già di per sé, richiederebbe almeno compostezza, riserbo, dignità e, soprattutto, silenzio. Tutto quello che, invece, il 20 agosto a Roma è mancato alle esequie del ‘patriarca’ di una famiglia, i Casamonica, tristemente famosa, almeno nella capitale d’Italia, per la voracità dei suoi tentacoli nella gestione di affari malavitosi e criminali”.

Top Right AMP

Il quotidiano del Vaticano ha fatto notare che “mentre da parte di alcuni esponenti delle istituzioni civili stanno emergendo le prime ammissioni di responsabilità e di gravi mancanze, l’episodio — ultimo di una serie negativa che da mesi grava sulla città e sulla sua immagine — ha nuovamente catapultato Roma sui media internazionali e ha permesso di avallare i peggiori stereotipi che la rappresentano. Facendo anche intendere, più o meno velatamente, l’esistenza, se non di una connivenza, quanto meno di una qualche acquiescenza da parte della comunità cattolica. Nulla invece di più lontano dalla realtà secondo monsignor Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare del settore Est nel quale è compresa la parrocchia di San Giovanni Bosco dove sono state celebrate le esequie”.

Il quotidiano della Santa Sede ha riportato il punto di vista dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, il lazzarista Vincenzo Bertolone, postulatore della causa di canonizzazione del beato Pino Puglisi, vittima della mafia. “Dinanzi al mistero della morte, – ha detto Bertolone – la Chiesa non assume alcun atteggiamento di giudizio, ma affida nella preghiera la storia e la vita di ogni defunto alla misericordia di Dio. Nel caso di persone condannate per mafia, o chiaramente affiliate a organizzazioni malavitose, la Chiesa non nega, se richiesta dai familiari, i conforti religiosi, inclusa la celebrazione eucaristica, ma secondo le indicazioni rituali chiede che lo si faccia in forma semplice, senza pompa né fiori né musiche né canti né commemorazioni beatificanti”.

Dynamic 1 AMP

FloorAD AMP
Exit mobile version