Ha ribadito la sua “totale innocenza” al gip Maria Ivana Cardillo l’ivoriano di 18 anni, Mamadou Kamara, accusato del duplice omicidio nella villa di Palagonia. L’indagato ha confermato la sua tesi sostenendo di avere trovato dentro il cassonetto dei rifiuti il borsone con i cellulari, il pc portatile delle vittime e i suoi pantaloni sporchi di sangue. “Che ci faccio qui, voglio tornare a casa” dice in carcere il diciottenne. La decisione del gip sulla convalida del fermo sara’ adottata entro domani.
Intanto è esplosa la rabbia a Palagonia nel giorno dei funerali. “Al governo non interessa niente di noi”. “E’ colpa sua di quanto è successo”. “Lo Stato non è dalla nostra parte, ci ha abbandonato da anni a questo enorme problema e adesso vengono pure a ucciderci in casa”.
Numerosi i cittadini che hanno manifestato il loro dolore e il loro sgomento presso la camera ardente allestita in municipio. La famiglia, che nei giorni scorsi ha duramente contestato il premier e l’esecutivo nazionale, ha voluto le esequie in forma privata per impedire le “passerelle della politica”.
Per il delitto è stato fermato un ivoriano di 18 anni, oggi sottoposto all’udienza di convalida. Ma secondo le risultanze dell’autopsia avrebbe agito con altre persone. Così la tensione resta alta e crescono la paura e il senso di solitudine.
Inoltre dall’autopsia su Mercedes Ibanez sono emersi elementi che porterebbero a ipotizzare che la donna sia stata violentata. Sono “soltanto indizi – ha riferisto una fonte giudiziaria – anche se diversi, che non danno certezze”, le quali arriveranno da analisi successive. Il deposito della consulenza è previsto entro 60 giorni.