Il leader turco aveva già attaccato gli europei a Giacarta il 31 luglio scorso: “noi abbiamo 1 milione e 800 mila rifugiati siriani fuggiti dalla guerra, loro li cacciano. Questo dimostra che tipo di Paese siamo ma quando si guarda all’intera Europa, quello che si vede è che non sono in grado di accogliere nemmeno 200mila rifugiati nei loro Paesi”.
Oggi è tornato nuovamente all’attacco “i Paesi europei che hanno trasformato il mar Mediterraneo, la culla di una delle civiltà più antiche del mondo, in una tomba, hanno una parte di colpa della morte di ogni singolo rifugiato”. Il premier turco è stato spesso criticato dai leader europei per la sua politica ambigua nei confronti dei guerriglieri curdi che combattono l’Isis
Le tensioni di Ankara con i curdi sono salite a luglio scorso dopo l’attentato suicida dell’Isis a Suruc, nel sud-est della Turchia. I guerriglieri curdi rimproverarono al governo turco di non combattere i terroristi dello Stato islamico. Leggi anche [url”Fanno più paura i curdi liberi o l’Isis?”]http://www.globalist.es/Detail_News_Display?ID=76719&typeb=0[/url]