Il Papa saluta Gasbarri e scherza: tanta pazienza per sopportarlo

Parole affettuose e una piccola festa per l'uomo che per 37 anni ha organizzati i viaggi di tre papi, e ora va in pensione.

Gasbarri e il Papa
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18 Febbraio 2016 - 19.19


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Va in pensione Gasbarri, “tour operator” di tre Papi. “Ho pregato la Madonna affinché mi desse la pazienza di sopportare” Alberto Gasbarri, l’organizzatore di viaggi apostolici. Parola, scherzosa, di Papa Francesco – riferita dallo stesso Gasbarri – che sull’aereo di ritorno dal Messico ha partecipato alla piccola festa di saluto dell’uomo che per 37 anni ha lavorato per far funzionare i viaggi di tre pontefici, san Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Bergoglio. Una festa commossa, visto che Gasbarri è apprezzato e stimato dai tanti vaticanisti che seguono i viaggi papali.

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Prima dei regali e della torta, il collaboratore del Papa ha chiesto al Papa di parlare: “Una sola parola – ha detto Bergoglio – anche io ripeto quello che ho detto all’inizio: grazie tante! E mi ha dato buoni consigli. Solo, ha un difetto: non sa calcolare bene i chilometri…”: “Grazie Padre Santo – ha replicato Gasbarri – grazie a tutti i colleghi. Sono emozionato di questo momento.

Naturalmente, ringrazio Papa Francesco per la sua fiducia e la sua pazienza. Vi racconto un piccolo aneddoto. A novembre eravamo in Africa, a Bangui, e il Santo Padre doveva incontrare i vescovi, e io vedo che va in cappella dove non c’erano i vescovi. Dico: ‘Ma, Padre Santo, deve incontrare i vescovi…’. E lui mi risponde: ‘Vado in cappella per pregare la Madonna che mi dia tanta pazienza per sopportare Gasbarri’. Ecco – ha aggiunto Gasparri tra i sorrisi di tutti – ora l’ho liberato di una intenzione di preghiera…”.

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“Naturalmente – ha concluso Gasbarri – il mio pensiero di gratitudine va a Papa Benedetto con il quale ho ancora un rapporto di affetto e devozione e naturalmente a San Giovanni Paolo II, al quale ho dato 27 anni, i migliori della mia vita, ero giovane, e sono tanto affezionato anche a lui. L’ultimo ringraziamento per il cardinale Tucci (per anni primo organizzatore dei viaggi papali), che io chiamo ancora ‘padre’, perché per me è stato un padre”.

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