Spari nel Tribunale di Milano: Giardiello condannato all'ergastolo

Claudio Giardiello, che il 9 aprile del 2015 a Milano uccise tre persone e ne ferì altre due, ha detto in aula che la pistola che usò "era da tre mesi in tribunale"

Claudio Giardiello
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14 Luglio 2016 - 13.09


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Claudio Giardiello  il 9 aprile del 2015 a Milano uccise tre persone e ne ferì altre due.

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Il gup di Brescia lo ha condannato all’ergastolo, al termine del processo con rito abbreviato.  Giardiello, l’imprenditore dell’attacco al Tribunale di Milano ha detto in aula che la pistola che usò “era da tre mesi in tribunale”. Giardiello lo ha detto in dichiarazioni spontanee prima che il gup di Brescia entrasse in camera di consiglio per emettere la sentenza con il rito abbreviato. Le dichiarazioni spontanee rivelano che la pistola che utilizzò in quella occasione era presente in tribunale già tre mesi prima.

Per i familiari delle vittime queste dichiarazioni sono “una confessione della premeditazione”.

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Dichiarazioni che potrebbero avere conseguenze sulla posizione di Roberto Piazza, una delle guardie giurate che, il 9 aprile del 2015, si trovava a controllare il varco dal quale Giardiello era passato. 

Un segnale fortemente significativo”, sottolinea Aldo Claris Appiani, padre di una delle vittime che a Rainews24 ha detto:”È soprattutto un punto fermo sulla moda di attribuire la follia a tutti i criminali che ammazzano le persone”.

“Penso – ha aggiunto Claris Appiani – che l’ergastolo a Giardiello debba essere un monito per un criminale che ha ammazzato premeditatamente tre persone, ma che ne voleva uccidere addirittura cinque e che ha studiato il piano per tanti anni. E’ una persona di estrema pericolosità e la società deve potersi difendere da persone come lui”

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Il fatto. Armato di una pistola 7.65, Giardiello, è entrato nel tribunale di Milano facendo fuoco per 13 volte e colpendo a morte il giudice fallimentare Fernando Ciampi, l’avvocato 37enne Lorenzo Alberto Claris Appiani e Giorgio Erba, 60 anni, coimputato nel processo che vedeva l’immobiliarista coinvolto in una vicenda fallimentare risalente al 2008.

Feriti anche Davide Limoncelli di 40 anni, socio di Giardiello nella società ‘Immobiliare Magenta’ e il commercialista Stefano Verna, anche lui legato alla vicenda fallimentare.

Sulla condanna, pur ridotta di un terzo per effetto della scelta del rito abbreviato, avrebbe influito l’esito della perizia psichiatrica che avrebbe determinato il riconoscimento della piena capacità di intendere e di volere.

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