Indiano accusato di voler rapire una bimba di 5 anni: fermato e rilasciato due volte

Il pm ha confermato la sua linea: l'indagato avrebbe negato tutto e si sarebbe dichiarato estraneo all'accaduto.

Carabinieri, foto d'archivio
Carabinieri, foto d'archivio
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21 Agosto 2016 - 10.20


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È di nuovo libero l’indiano di 43 anni Ram Lubhaya, indagato per il tentativo di sequestro di una bimba di 5 anni, lo scorso 16 agosto sul lungomare di Scoglitti. Ragusa. A stabilirlo è stato il sostituto procuratore di Ragusa Giulia Bisello, dopo l’interrogatorio dell’uomo, che si è concluso intorno all’1 di notte. 

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L’indiano, senza permesso di soggiorno e con precedenti penali per droga, è stato ascoltato, in presenza del suo legale d’ufficio, Biagio Giudice, nella caserma dei carabinieri di Vittoria: il pm Bisello, che si occupa del ‘caso’, ha sentito anche i genitori della bambina e alcuni testimoni.

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L’indagato avrebbe negato tutto e si sarebbe dichiarato estraneo all’accaduto. Il pm ha ritenuto quindi di confermare la sua linea.
I fatti. L’indiano era stato messo in libertà dopo il fermo operato dai carabinieri. Approfittando di un momento di distrazione dei genitori, l’uomo aveva preso in braccio la bimba ed era fuggito; i genitori lo avevano inseguito strappandogli la bambina dalle braccia, senza riuscire però a bloccarlo; l’indiano fu poi catturato, qualche ora dopo, grazie all’identikit fornito da alcuni testimoni che avevano assistito al sequestro. Ma poi rimesso in libertà dal pm, in attesa della convalida del fermo.
La decisione del pm aveva scatenato reazioni polemiche sui social network e da parte di numerosi cittadini che, spaventati per l’episodio, si sono sfogati chiamando il 112.

Il ‘caso’ è finito anche in un’interrogazione parlamentare del senatore di Fi, Maurizio Gasparri, che ha chiesto al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, “di fare luce su quanto accade nel tribunale di Ragusa”.

Due giorni fa, lo stesso pm aveva chiesto ai carabinieri di rintracciare l’indiano per interrogarlo, ma l’uomo si era reso irreperibile. È stato trovato ieri in un casolare, a Scoglitti, ospite di altri extracomunitari. Portato in caserma ci è rimasto circa sette ora, alla fine dell’interrogatorio è stato rimesso in libertà.
La Procura di Ragusa spiega di agire secondo il codice penale: per il reato di tentativo di rapimento non è previsto l’arresto ma la conferma del fermo che può avvenire a piede libero e così ha deciso per la seconda volta di fila.

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La spiegazione dell’avvocato. L’avvocato spiega che “il pm ha deciso di non applicare alcuna misura restrittiva della libertà perché non vi erano i presupposti di legge”. “Il fermo operato dai carabinieri non era stato convalidato dal pm e con l’interrogatorio di ieri sera si è chiusa questa prima fase – aggiunge il legale di fiducia dell’indagato – In sede di processo cercheremo di dimostrare l’estraneità del mio assistito all’ipotesi di reato contestato”. Il sostituto procuratore di Ragusa Giulia Bisello, che ha in mano il ‘caso’, oltre ad interrogare l’indiano, che ha eletto come domicilio lo studio del suo avvocato, ha ascoltato ieri anche i genitori della bambina e alcuni testimoni presenti nel lungomare della Lanterna durante i concitati momenti del tentativo di sequestro.

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