L'hotel Rigopiano spazzato via dalla slavina: 4 morti, almeno 25 dispersi
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L'hotel Rigopiano spazzato via dalla slavina: 4 morti, almeno 25 dispersi

Il soccorso alpino: "tanti morti". Aspettavano solo lo spazzaneve che aprisse la strada. Tra i dispersi molti bambini. Arrivati i soccorsi: i cani non fiutano nulla.

Hotel Rigopiano, prima e dopo la slavina
Hotel Rigopiano, prima e dopo la slavina
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19 Gennaio 2017 - 09.00


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Vanno avanti le ricerche per rintracciare gli eventuali sopravvissuti allo tsunami di neve che ha investito l’hotel Rigopiano Farindola in provincia di Pescara.

Sono quattro le vittime estratte dalle macerie dell’hotel Rigopiano travolto ieri da una valanga di neve e detriti, conseguenza delle bufere e delle scosse di terremoto che hanno colpito il cuore del Paese, gettando nel panico le popolazioni delle zone già colpite nei mesi scorsi. Dopo ore di cammino e di enormi difficoltà i soccorritori sono arrivati sul posto: «la situazione è drammatica, l’albergo è stato spazzato via, è rimasto in piedi solo un pezzetto», hanno riferito i Vigili del Fuoco. Due persone che si trovavano all’esterno, in auto nel parcheggio, si sono salvate. Oltre 25 i dispersi.

FOTO: Tragedia dell’Hotel Rigopiano: così la valanga ha travolto l’albergo

Un uomo è stato estratto senza vita e altri due corpi sono stati scoperti nel primo pomeriggio di oggi, 19 gennaio. Solo due persone finora sono in salvo: all’appello mancano una trentina di dispersi. Un colonna mobile con una turbina apristrada è arrivata dove si trovava il tetto. I mezzi stanno liberando il piazzale per iniziare a scavare con i mezzi meccanici. Unità cinofile dei vigili del fuoco sono in azione ma al momento non si sente nulla.

Aspettavano solo lo spazzaneve che aprisse la strada. Era previsto per le 15, ma l’arrivo è stato posticipato alle 19. Prima è piombata la slavina. L’allarme è stato dato subito dopo via Whatsapp da uno dei superstiti. La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo, l’ipotesi a per il momento è omicidio colposo.  

I dispersi. Tra i dispersi ‘è Alessandro Riccetti, 33 anni, di Terni, dipendente della struttura alberghiera; una coppia di giovani turisti marchigiani di Castignano, Marco Vagnarelli e Paola Tomassini; una coppia di Castel Frentano (Chieti), Luciano Caporale, 54 anni, e la moglie, Silvana Angelucci, 46 anni. C’è anche una famiglia di tre persone di Osimo (Ancona): madre, padre e il loro bimbo di 7 anni. 

Albergo spazzato via. I vigili del fuoco, di fronte al disastro, hanno detto: “L’albergo è stato spazzato via, non esiste più”. I soccorritori, dieci finanzieri che sono riusciti ad arrivare con gli sci e a entrare nell’albergo, raccontano: “Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde”. Su posto anche le unità cinofile che purtroppo non hanno fiutato la presenza umana.

L’amico di un superstite ha raccontato che gli ospiti dell’hotel erano in attesa di uno spazzaneve per lasciare la struttura. Dunque, secondo l’uomo, la maggior parte di loro era nella hall dell’hotel. “Aspettavano lo spazzaneve – ha detto -. Ho dato l’allarme ma non mi credevano”.

“Ci sono tanti morti”: così Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese commentando la slavina che si è abbattuta sull’Hotel Rigopiano A Farindola. Due persone sono state messe in salvo.

LEGGI: Rigopiano, il racconto: soccorsi in ritardo, non hanno creduto all’allarme

L’hotel, secondo quanto raccontato dai soccorritori, è in parte crollato e in parte sommerso dalla neve. “La valanga è immensa”, hanno confermato infatti i soccorritori. Il personale dell’albergo e i clienti sarebbero dunque da quasi 24 ore sotto la neve e le macerie. Dentro l’albergo risultano 30 dispersi.

Il racconto dei sopravvissuti. È choccante il racconto di un superstite: “Sono salvo perché ero andato a prendere una cosa in automobile”, ha riferito ai medici Giampaolo Parete, 38 anni, che ieri ha lanciato l’allarme per la valanga. La moglie e i due figli di Parete sono sotto le macerie. “E’ arrivata la valanga – ha detto ancora l’uomo, ricoverato in Rinimazione – sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire. L’auto non è stata sepolta e quindi ho atteso lì l’arrivo dei soccorsi”.

I primi soccorsi. Dopo la valanga, conseguenza delle nuove scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia, i soccorritori sono riusciti a raggiungere intorno alle 4 di oggi 19 gennaio 2017. Le prime due persone ad essere messe in salvo sono Giampiero Parete e Fabio Salzetta, che al momento della slavina si trovavano all’esterno della struttura. Sono in buone condizioni fisiche; si erano riparati all’interno di un’auto.

“Sono in salvo due persone – ha scritto il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco sul suo profilo Facebook – le stesse che avevano mandato il messaggio di aiuto. Ci sono parecchi feriti, ma non si sa ancora quanti sono ancora dispersi o addirittura morti. Certo che la struttura è stata presa in pieno dalla slavina, tanto che si è spostata di dieci metri”. Il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, sempre su Facebook, ha spiegato che “la valanga è di grandi dimensioni e ha coinvolto integralmente l’hotel. La zona resta pericolosa per eventuali distacchi”.

La valanga sarebbe venuta giù in un tratto boschivo e avrebbe investito auto, bestiame e parte dell’albergo. Alcune persone presenti nell’albergo sarebbero scese a valle per dare l’allarme, parlando dei dispersi. I testimoni hanno riferito di una valanga di inaudita forza per la zona. I soccorsi stessi sono stati rallentati da una bufera di neve. I soccorritori sono potuti arrivare grazie alle turbine dei pompieri.

Le scosse di ieri. Dalla mezzanotte sono state 82 le scosse di terremoto registrate nelle aree del Centro Italia. Le più forti, di magnitudo 3.5 sono state registrate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 2,28 in provincia di L’Aquila, ad una profondità di 10 chilometri. La scossa si è verificata a 3 chilometri da Montereale e 5 da Capitignano. La seconda scossa, sempre di magnitudo, 3.5 si è verificata nella provincia di Rieti alle 2.53, ad una profondità di 8 chilometri. La scossa si è verificata a 4 chilometri da Amatrice.

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