Siamo stati noi: due minorenni marocchini confessano lo stupro di Rimini
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Siamo stati noi: due minorenni marocchini confessano lo stupro di Rimini

I giovani si sono presentati dai carabinieri di Pesaro. A breve anche gli altri due potrebbero costituirsi. Risiedono a Montecchio

Arrestati i presunti autori dello stupro di Rimini
Arrestati i presunti autori dello stupro di Rimini
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2 Settembre 2017 - 15.24


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Siamo stati noi”: avrebbero confessato così di essere stati tra gli autori dei due stupri a Rimini la settimana scorsa, i due ragazzi marocchini, minorenni, che si sono presentati oggi a una caserma dei Carabinieri di Pesaro per rendere dichiarazioni.
A breve potrebbe presentarsi spontaneamente ai carabinieri di Montecchio, dove tutti gli autori dello stupro (nessuno dei quali avrebbe precedenti) a quanto pare risiedono, anche un terzo giovane del gruppo.

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Uno dei fotogrammi è del 26 agosto, quasi alle 4 di notte (3.57 per la precisione). E ritrae tre persone di spalle, due col cappellino con visiera, il terzo coperto dal cappuccio della felpa, mentre camminano sul lungomare. 
Non solo la transessuale peruviana, che si è detta certa del riconoscimento, ma anche la coppia polacca, seppur con dei distinguo – la ragazza, 26 anni, è ancora sotto choc, mentre il giovane ne avrebbe indicato in particolare un paio – ha riconosciuto le foto dei quattro autori dello stupro di gruppo avvenuto a Miramare, frazione di Rimini, la notte di venerdì scorso, nei pressi del bagno 130. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, relativamente nitide, dove si vedono i visi un po’ di profilo, sono relative al percorso fatto dagli aggressori dalla spiaggia fino alla strada statale, dove è avvenuta la seconda aggressione alla ragazza peruviana.
La ragazza polacca violentata non sarebbe sicura al cento per cento di averli riconosciuti dalle immagini delle telecamere posizionate tra il lungomare e la statale, mentre il ragazzo ne avrebbe riconosciuti due con certezza.

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La testimonianza di Alem (nome di fantasia), una ragazza di origine etiope. Vive in un comune in provincia di Varese con il compagno e due figli piccoli. Il 12 agosto è stata aggredita a Rimini: è sfuggita d’un soffio a uno stupro. Il compagno è stato malmenato e derubato. Alem ha riconosciuto uno dei suoi aggressori fra i sospettati delle violenze di gruppo a danno di una turista polacca e di una trans sudamericana. “I miei aggressori sono africani, forse ventenni, parlano molto bene l’italiano. Mi hanno minacciata di morte: ancora adesso quando esco di casa ho paura”.

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