di Lavinia Tiris
Ci sono un sacco di donne in questa storia turpe, tragicamente romana, molto mafiosa. Dagli anni Novanta i Casamonica/le Casamonica controllano, minacciano e sono di fatto il grande Bancomat della criminalità all’ombra del ‘Cuppolone’: la lavatrice e la plateale presenza. Decine e decine di inchieste, denunce. Poche andate in porto. Le femmine del clan hanno un gran peso: matriarche mafiose, aggressive quanto e come i maschi nella rete di ragno della holding. Sono le le mogli, le vestali e le cassiere. Sono le madri e le tenutarie. La rete Casamonica è frutto di nozze e matrimoni, loro le donne di questa ibrida famiglia Sinti vegliano, controllano, gestiscono.
Le donne, neppure in questa storia, sono tutte eguali. Da una parte ci sono loro: le vedette, le cassiere, le ragioniere degli affari di famiglia, il pugno di ferro, la potenza e la prepotenza, dall’altra due donne minuscole ma coraggiose, unico argine allo strapotere. Si chiamano Simona e Roxana. Una è l’invalida civile presa a cinghiate perché – unica. sola – ha osato opporsi alla furia della banda, l’altra è la moglie di un barista alla Romanina, estrema periferia della Città Eterna, un miliardo di chilometri lontano dal Colosseo e dalle cartoline rassicuranti della Caput Mundi. E’ rumena, ha chiesto al marito di non chiudere il bar dopo il raid. Ha insistito, ci è riuscita. Ha bambini ha paura, ma ce l’ha fatta. Ha vinto lei.
Simona e Roxana stanno raccogliendo i cocci della violenza ma in fondo ci hanno dimostrato che ancora una volta il coraggio è una pratica preziosa e indispensabile come in tutti processi per violenza, per mafia. Non siamo tutte uguali. Non è essere donne che ci qualifica. Le mafiose sono frutto maligno del potere. Non sono come noi. Sono estensione infame di una violenza maschile. Non sono e non saranno mai come noi. Noi stiamo con Serena, con Roxana. Gli unici specchi che ci rappresentano, fuori da questa ribalta di cattivi e di cattive. Lasciamo ai sociologi che abitano lontano dalle periferie la solite analisi del caso. Venite ogni tanto a vedere dove abitiamo, chi sono i nostri vicini. Le nostre vicine.