L’infettivologo Massimo Galli, primario del Sacco di Milano, non vede di buon occhio il fatto che diverse Regioni stiano procedendo in maniera indipendente sulla sperimentazione dei test sierologici nonostante il Governo abbia conferito ieri sera l’incarico di avviare la procedura pubblica per i test sierologici al commissario Domenico Arcuri. Il Veneto, per esempio, ha già varato una prima ‘sperimentazione’ e la Lombardia ha parlato del progetto di partire il 21 aprile con lo screening, viaggiando a regime al ritmo di 20 mila test al giorno, con prelievo ematico.
Ovvio, si tratta delle due tra le Regioni più colpite e quindi è comprensibile una certa fretta da parte delle amminstrazioni. Ma Galli sostiene che “da cittadino e medico pubblico penso che determinate situazioni debbano essere governate a livello centrale, perché altrimenti si creano disparità e disuguaglianze”.
“Considerando anche il problema serio dei tagli alla sanità, le Regioni hanno dato una pessima prova di gestione. Tutto sommato – conclude – forse l’epidemia ci insegnerà a riprendere in mano diverse cose. Perché è evidente che il sistema non può funzionare così”.
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