A Bergamo le prime 50 denunce dei parenti delle vittime: "Persi mamma e papà in 4 giorni"

I fratelli Federici: "Non ci hanno ancora fatto i tamponi". Lʼiniziativa del comitato "Noi denunceremo" riunisce i familiari dei morti per Covid-19.

I Federici
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10 Giugno 2020 - 11.57


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I fratelli Pietro e Diego Federici, bergamaschi, nel giro di quattro giorni hanno perso il padre e la madre a causa del coronavirus. Ci sono anche loro tra le persone in fila davanti alla procura di Bergamo per presentare denuncia. “Non ha funzionato niente, dalla comunicazione con gli ospedali alle cure”, spiegano. “Nostro papà è salito sull’ambulanza con le proprie gambe – raccontano -, nel giro di due giorni ci hanno detto: ‘è migliorato’, ‘è peggiorato’, ‘è morto'”.

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“Con nostra madre è stata la stessa cosa. Ci hanno detto: ‘Stiamo cominciando a darle la morfina’. La state accompagnando a morire? ‘No, la aiutiamo a non soffrire’, ci hanno risposto e in poco tempo non c’era più”. “Ora siamo qui per dare loro giustizia e fare in modo che queste cose non accadano ad altri”, spiegano: “Nessuno ci ha ancora fatto il tampone”.

 

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Il comitato “Noi denunceremo” – “Cercare la verità su quello che è accaduto in Lombardia per poter identificare i responsabili e avere giustizia”. Così Luca Fusco, presidente del Comitato “Noi denunceremo – verità e giustizia per le vittime del Covid-19” ha illustrato il senso del “Denuncia Day”, l’inziativa che vede decine di parenti dei morti per coronavirus riuniti davanti alla procura di Bergamo per consegnare ai magistrati le loro denunce.

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