L'allarme di Crisanti: "I contagi non scendono più, così in inverno rischiamo il ritorno del virus"
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L'allarme di Crisanti: "I contagi non scendono più, così in inverno rischiamo il ritorno del virus"

Il consulente della Regione Veneto: "Avremmo dovuto sfruttare queste settimane per portare vicino a zero i casi positivi, ma non ci stiamo riuscendo"

Andrea Crisanti
Andrea Crisanti
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19 Giugno 2020 - 07.49


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Andrea Crisanti è seriamente preoccupato: il consulente della Regione Veneto e direttore del dipartimento di Microbiologia e Virologia all’università di Padova ha dichiarato che “stiamo perdendo un’occasione, perché dovevamo sfruttare le temperature alte, nei giorni in cui il virus fatica maggiormente a circolare, per avvicinare allo zero la sua presenza. Invece, la discesa si è fermata”. 
“I numeri dell’epidemia ora sono bassi, però c’è un elemento che ci deve fare molto preoccupare: i nuovi casi sono costanti, non diminuiscono da settimane,  gli scostamenti sono poco significativi. Come è possibile? Qualcosa non sta funzionando, basta guardare i numeri della Lombardia: non si sta facendo il tracciamento dei casi, non li si sta cercando e isolando, perché altrimenti il calo sarebbe proseguito. Pare evidente che questo virus è sensibile al fattore climatico, ma questo fa aumentare i timori per l’autunno-inverno”. 
Crisanti è convinto che ci sia il rischio di una seconda ondata in inverno: “Avremmo dovuto sfruttare queste settimane per portare vicino a zero i casi positivi, in modo da ridurre al massimo la base di infetti per quando tornerà il freddo e la situazione climatica sarà favorevole a Sars-CoV-2. Non ci stiamo riuscendo. Non va bene. Stiamo tanto parlando dell’R0 o Rt, diciamo che è a 0,5, ok? Se abbiamo 300 casi, sa quanti sono gli infetti da trovare? 700. E non vengono trovati. In Lombardia come mai non riescono a individuare tutti i casi? Non stiamo facendo la cosa giusta, il tracciamento”. 

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