I Vescovi statunitensi stanno facendo pressioni per fermare le quattro esecuzioni capitali previste entro l’estate negli Usa: “Come leader religiosi di diverse tradizioni, ci rivolgiamo al presidente Trump e al procuratore generale Barr perché fermino le esecuzioni federali in programma. Mentre il nostro Paese è alle prese con la pandemia di Covid-19, con la crisi economica e con il razzismo sistemico, nel sistema legale criminale dovremmo concentrarci sulla protezione e la conservazione della vita, non sulle esecuzioni”, si legge in una dichiarazione congiunta, diffusa dal Catholic Mobilizing Network, firmata dai vescovi americani e da più di mille importanti leader religiosi del Paese, che esorta il presidente Donald Trump e il procuratore generale William Barr a fermare le quattro esecuzioni federali previste per luglio e agosto, nel Federal Correctional Complex a Terre Haute, in Indiana.
“La Chiesa – afferma il vescovo Richard Pates, amministratore apostolico della diocesi di Joliet in Illinois – crede che una punizione giusta e necessaria non debba mai escludere la dimensione della speranza e l’obiettivo della riabilitazione. Le esecuzioni non fanno che perpetuare un sistema profondamente difettoso e marcio che è in contrasto con la chiamata evangelica a onorare la dignità di ogni vita umana”.
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