Lopalco risponde ad Azzolina: "Le scuole chiuse in Puglia decisione sofferta ma necessaria"
Top

Lopalco risponde ad Azzolina: "Le scuole chiuse in Puglia decisione sofferta ma necessaria"

L'epidemiologo e assessore regionale alla sanità: "Da quando è partita l'attività didattica a oggi sono stati segnalati 1.121 casi di positività fra la popolazione di età 6-18 anni"

Pierluigi Lopalco
Pierluigi Lopalco
Preroll

globalist Modifica articolo

29 Ottobre 2020 - 21.38


ATF

In risposta alla Ministra dell’Istruzione Azzolina, che ha scritto al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per convincerlo ad aprire le scuole in Puglia, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, assessore regionale alla salute, ha scritto un lungo post su Facebook: “La decisione presa dalla Regione Puglia di interrompere momentaneamente la didattica in presenza nelle scuole, sofferta quanto necessaria, affonda le sue motivazioni in questioni sia di carattere epidemiologico che pragmatico che vanno tutte nella direzione urgente di mitigare l’impatto della pandemia”.
“Da quando è partita l’attività didattica a oggi sono stati segnalati 1.121 casi di positività fra la popolazione di età 6-18 anni, corrispondenti all’11% dei casi totali – riferisce Lopalco – Questa percentuale era del 6% nella settimana dal 17 al 22 settembre e dell’8% nella prima settimana di apertura della scuola”.
E la situazione della scuola ha ricadute, per l’esperto, “sul servizio sanitario” perché “ogni volta che si sviluppa un caso di positività nella comunità scolastica, si avvia una macchina sanitaria imponente per isolare i casi e i loro contatti, eseguire i tamponi a tutti ed avviare la indagine epidemiologica in ogni caso secondario che dovesse risultare positivo”.
“Le chiedo, onorevole Ministro, invece di avere un atteggiamento inutilmente ideologico nei confronti della didattica in presenza a tutti i costi, di accompagnare l’amministrazione scolastica in un percorso che purtroppo deve modificarsi velocemente in base alle esigenze epidemiologiche di un virus le cui azioni devono essere prevenute e non inseguite”, sostiene Lopalco e attacca: “Avrei potuto, da epidemiologo, darle un parere sui banchi a rotelle che hanno monopolizzato il dibattito estivo, o sulla mancata ristrutturazione organizzativa della didattica, quali doppi turni, alternanza di didattica in presenza e distanza, orari di ingresso fortemente differenziati ma non è mio compito farlo”.
“Siamo impegnati a migliorare la capacità di testing adottando il più possibile l’uso di tamponi rapidi e semplificando la burocrazia che accompagna la scoperta di un caso di positività a scuola- prosegue – anche in questo abbiamo bisogno di un aiuto da parte dell’amministrazione per ridurre al minimo la richiesta di certificazioni spesso improprie. Una pandemia la si combatte insieme. Si vince o si perde insieme”.

Native

Articoli correlati