Salgono a 27 i contagi alla Scala, tutta l'orchestra è in quarantena

La Scala vorrebbe comunque realizzare la prima del 7 dicembre, saltata soltanto negli anni della guerra

L'orchestra della Scala di Milano
L'orchestra della Scala di Milano
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29 Ottobre 2020 - 10.27


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Altri musicisti sono stati trovati positivi all’interno dell’Orchestra della Scala, facendo salire il numero dei contagi a 27 fra le masse artistiche: 18 coristi e 9 orchestrali, numero a cui si aggiungono i contagi fra gli amministrativi.
E’ stato il teatro ad annunciare i risultati del tampone fatto ad 85 professori d’orchestra di archi e percussioni (i fiati erano già in quarantena dopo tre positivi accertati nei giorni scorsi) e di conseguenza la quarantena per l’intero ensemble.
In linea teorica questo non impedirà di realizzare la prima del 7 dicembre, che la Scala avrebbe voluto garantire, se non altro grazie la diretta televisiva Rai e in mondovisione, quindi anche senza spettatori.
Il titolo scelto, Lucia di Lammermoor, richiede un numero limitato di cantanti, e comunque coro e orchestra la conoscono bene e quindi non sarebbero necessarie molte prove.
Adesso però l’atteggiamento in teatro è di attesa.
Si aspetta per vedere se le misure dell’ultimo Dpcm saranno sufficienti per rallentare il contagio che continua ad aumentare, nella consapevolezza che in altri Paesi, come la Francia, si è dovuti arrivare al lockdown totale e in Germania è stata decretata la chiusura dei teatri.
Se è vero che solo durante la Guerra la Scala non ha inaugurato la stagione lirica, è anche vero che questo è un momento eccezionale e nessuno vuole mettere a rischio la salute di lavoratori e cantanti.
Nell’incontro fra il sovrintendente Dominique Meyer e i sindacati si è deciso di convocare la commissione Covid per rivedere tutti i protocolli di sicurezza messi a punto con l’aiuto del professor Giuliano Rizzardini, capo del dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco per vedere se ci sono state delle mancanze nel rispetto o ci sono degli aspetti da modificare.
Le misure sono parse sufficienti per il corpo di ballo dove non si sono registrati positivi, meno per coro e orchestra.
I tamponi per gli artisti sono stati effettuati ogni due settimane: “L’individuazione del focolaio alla Scala – secondo l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno – è la conferma del modo sicuro in cui si opera nei teatri, che sono luoghi di lavoro. La rapidità con cui è stato identificato conferma che sono luoghi sicuri”.

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