Positivo al Covid rimandato a casa, poi il peggioramento e la morte: aperta un'inchiesta
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Positivo al Covid rimandato a casa, poi il peggioramento e la morte: aperta un'inchiesta

L'avvocato della famiglia del 46enne deceduto ha presentato un esposto alla Procura: sotto inchiesta il comportamento dei medici del Pronto Soccorso dell'Ospedale Mauriziano di Torino

Medici - infermieri
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7 Novembre 2020 - 13.16


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Dopo la morte del 46enne Stefano Fernando Mimmo che i medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Mauriziano hanno rimandato a casa nonostante lamentasse uno stato di malessere generale dovuto al Covid, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo.

L’inchiesta è stata avviata dopo che l’avvocato dei familiari del 46enne ha presentato un esposto in Procura.

I fatti risalgono al 30 ottobre, quando il paziente, affetto da una patologia che attacca i muscoli, si è presentato all’ospedale accusando affaticamento, stato di malessere generale e dolori in tutto il corpo, ma niente febbre o tosse.

L’uomo ha detto ai medici di essere positivo al virus.

Alle 19 è stato rimandato a casa con la diagnosi “Polimialgia in Covid”, gli è stata prescritta terapia con l’assunzione di paracetamolo e gli è stato consigliato di sentire il suo medico.

Il pomeriggio successivo è però tornato al Mauriziano, perché era peggiorato. Ha trascorso la notte tra visite ed esami e il 1° novembre, quando i problemi di saturazione sono risultati evidenti, è stato ricoverato in rianimazione e intubato.
Settantadue ore dopo la prima visita al Dea, è morto nel reparto di terapia intensiva.

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