L'autore del video del Cardarelli: "Chiedo scusa, volevo solo mostrare la terribile situazione in ospedale"

Un giovane di Arzano ha diffuso le immagini dell'anziano morto nel pronto soccorso: "Se vai in ospedale e hai un infarto pensano prima ai pazienti Covid, e se non hai il Covid lo prenderai sicuro".

Pronto soccorso
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12 Novembre 2020 - 15.34


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Lui nega lo sciacallaggio e sostiene di aver solo voluto denunciare la terribile situazione che c’è negli ospedali in piena pandemia Covid.
“Chiedo scusa ai familiari ma non sapevo cosa fare, non era mia intenzione far vedere loro la morte del padre, ma solo che chi è vecchio è destinato a morire perché se vai in ospedale e hai un infarto pensano prima ai pazienti Covid, e se non hai il Covid lo prenderai sicuro”.
Lo scrive in un post pubblicato su Facebook l’autore del video pubblicato ieri sui social network nel quale si vede un paziente morto nel bagno del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. L’autore del video, un ragazzo di Marigliano (Napoli), spiega di essere positivo al Covid e di essere nel frattempo tornato a casa “perché non ho la polmonite e il virus devo curarmelo a casa”.

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Il ragazzo racconta che l’anziano “si è alzato ed è andato in bagno, dopo 10 minuti ho aperto la porta e gli ho chiesto se era tutto ok, mi ha detto sì con la testa. Quando ho riaperto la porta il vecchietto era a terra, ho preso dell’acqua e gliel’ho gettata in faccia, ho visto che si muoveva e ho chiesto aiuto, ma mi hanno trattato come se avessi l’ebola. Mi hanno detto ‘fatti i fatti tuoi, passi un guaio perché tu non sei sicuro di avere il virus’ in quanto ancora oggi non ho le risposte del tampone molecolare e il vecchietto era infetto”.

L’autore del video prosegue: “Sono tornato dentro, ho preso il telefono, ho registrato e poi ho fatto chiamare il 112. Gli infermieri sono arrivati dopo mezz’ora e hanno dichiarato la morte, mettendolo vicino a noi come se niente fosse. Dopo un’altra mezz’ora è venuto il medico e ha detto arresto cardiaco. Ma il vecchietto non riusciva a respirare, aveva bisogno di ossigeno. Non c’erano barelle per soccorrerlo, non c’era niente, c’ero io contro tutti”.

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