Se c’è qualcuno che è stato sempre dalla parte sbagliata della pandemia questi è il presidente della Lombardia Fontana, che si è sempre messo di traverso alle misure di contenimento nel nome dell’economia nonostante la sua regione sia quella nella quale si ci “sono di gran lunga più morti e contagiati delle altre e non solo in funzione della maggiore popolazione.
Non solo la storia delle Rsa o di Alzano e Nembra che saranno chiarite dalla magistratura, ma anche le proteste per la Lombardia in zona rossa in piena seconda ondata mentre i medici lombardi imploravano il lockdown.
E oggi di fronte a un provvedimento che eviterà altre morti invece di essere contento fa l’irritato.
“Leggere un Decreto Legge a sorpresa che impedirà, il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, lo spostamento dei cittadini fra Comuni della stessa regione anche solo per andare a visitare genitori e figli, mentre si discute di un Dpcm che non ha recepito nessuna delle indicazioni offerte dalle regioni, è un fatto ‘lunare’; in perfetta contraddizione con le dichiarazioni sulla leale collaborazione fra Stato e Regioni”.
Lo sostiene in una nota il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
“Bene ha fatto la Conferenza delle Regioni ad assumere una posizione di forte critica verso contenuti e metodo imposti dal Governo con un decreto legge notturno che impedisce di dare alcun parere su un Dpcm contraddittorio e non modificabile”, aggiunge il governatore.
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