Togliere a poveri e stranieri per dare ai ricchi: le radici cristiane della destra in azione

A disgustare di questa storia è il disprezzo assoluto che la destra 'cattolica' e 'amica del popolo' come sempre dimostra nei confronti di chi ha bisogno d'aiuto

Michela Rosetta
Michela Rosetta
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15 Gennaio 2021 - 14.48


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‘Pacchi da sfigati’. Così la sindaca di San Germano Vercellese Michela Rosetta definiva, insieme al consigliere comunale Giorgio Carando, gli aiuti alimentari destinati ai bisognosi. Lei e Carando, come Robin Hood al contrario, prendevano i pacchi più sostanziosi e li davano a ‘figli e figliastri’ (parole loro, non nostre), mentre agli sfigati si dava quello che restava, se restava. 
Giustamente Nicola Fratoianni ha definito questo un comportamento da leghista doc. Ma più in generale, a disgustare di questa storia è il disprezzo assoluto che la destra ‘cattolica’ e ‘amica del popolo’ come sempre dimostra nei confronti di chi ha bisogno d’aiuto, dei poveri, dei bisognosi. Non è solo mera questione di razzismo, o di classismo. Questa è cattiveria, è spregio dell’umanità e dei suoi figli più deboli. Sono comportamenti che dovrebbero interdire dalla vita politica e che invece, in questo paese come in tutti quelli dove il sovranismo alza ferocemente la testa, ritroviamo ai livelli più alti delle istituzioni. I poveri diventano ‘sfigati’. Perché in fondo la povertà è colpa loro e se sono finiti in quella categoria è perché non hanno lavorato abbastanza per meritarsi di meglio. Così ragiona questa gente, com’è chiaro ed evidente dalle intercettazioni delle telefonate, rari momenti in cui gettano la maschera e si rivelano per quello che sono realmente: persone che riescono a togliere cibo ai poveri e a dormire la notte.

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