Gates: "Se non ci si sbriga con i vaccini, in Italia altri 33mila morti entro giugno"
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Gates: "Se non ci si sbriga con i vaccini, in Italia altri 33mila morti entro giugno"

I contenuti del report dell'Institute for health metrics and evaluation, centro ricerche creato dalla fondazione di Bill Gates

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24 Febbraio 2021 - 14.10


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Arriva una preoccupante previsione contenuta nell’ultimo report dell’Institute for health metrics and evaluation (Ihme), centro di ricerca per le statistiche sanitarie creato dalla fondazione di Bill Gates con sede a Seattle: “Se il piano vaccinale non accelera, in Italia altri 33mila morti entro giugno”. A riportare la previsione è il Corriere della Sera, scrivendo: tra oggi e il prossimo giugno potrebbero morire in Italia altre 28 mila persone contagiate dal Covid-19 e dalle varianti del virus. Nello scenario peggiore, il numero di vittime potrebbe salire a 33 mila.

 

Il report sottolinea che se la campagna vaccinale procederà a ritmo sostenuto e senza intralci, 10mila vittime potranno essere evitate. Il Corriere aggiunge che gli scenari includono tutti gli elementi più attuali:

A partire dalla diffusione delle varianti, e comprendono l’imposizione di misure più restrittive quando aumenterà il numero dei decessi. Inoltre, si considera che il programma di vaccinazione vada avanti senza intralci. 

Ulteriori 1.000 vite saranno salvate se i cittadini continueranno ad indossare la mascherina. L’analisi dell’Ihme prevede che “in questo quadro, in Italia la terza ondata raggiungerà il proprio apice tra la metà di marzo e la metà di aprile (con un possibile prolungamento nello scenario peggiore)”. Il Corriere aggiunge: 

“Il numero dei decessi, in questa evoluzione, dovrebbe attenuarsi, fino ad arrivare vicino allo zero, nel prossimo giugno inoltrato”.

L’aspetto più critico è rappresentato dalla pressione sul sistema sanitario.

“In un certo momento, fino a giugno prossimo, 15 Regioni avranno un livello di stress elevato o estremo sugli ospedali e 18 Regioni si troveranno nella stessa condizione anche per i reparti di terapia intensiva”.

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