Ormai il 54% dei contagi in Italia è dovuto alla variante inglese. E le altre varianti?
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Ormai il 54% dei contagi in Italia è dovuto alla variante inglese. E le altre varianti?

Una crescita improvvisa ma prevedibile. Le altre varianti sono quella brasiliana (5,4%) e quella sudafricana (0,4%)

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3 Marzo 2021 - 08.24


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Un variante diventata ormai predominante tra le infezioni da Covid-19, come da previsioni.

In Italia il 54% delle infezioni è infatti dovuto alla variante inglese del virus, il 4,3% a quella brasiliana e lo 0,4% a quella sudafricana.

La stima viene dalla nuova ‘flash survey’ condotta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.

Al 18 febbraio scorso, rileva l’Iss, la prevalenza della cosiddetta variante inglese del virus era del 54,0% con valori oscillanti tra le singole regioni tra lo 0% e il 93,3%, mentre per quella brasiliana era del 4,3% (0%-36,2%) e per la sudafricana dello 0,4% (0%-2,9%).

Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del ministero della Salute dello scorso 17 febbraio.

Il campione richiesto, spiega l’Iss, è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e se possibile per fasce di età diverse.

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In totale, hanno partecipato all’indagine le 21 Regioni/PPAA e complessivamente 101 laboratori, e sono stati effettuati 1296 sequenziamenti.

La cosiddetta ‘variante inglese’ del virus SarsCov2 sta diventando quella “prevalente” nel paese, e in considerazione della sua maggiore trasmissibilità “occorre rafforzare/innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese nel contenere e ridurre la diffusione del virus, mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt a valori sotto 1 e l’incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi”.
Lo afferma l’Istituto superiore di sanità relativamente ai dati dell’indagine rapida sulla diffusione delle varianti in Italia.

“Il principio guida del nuovo dpcm”, ha il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa a Palazzo Chigi, “adottato dopo confronto ampio con Parlamento e Regioni, è la tutela della salute come questione fondamentale e faro, linea guida essenziale.

Per ricostruire il Paese, per lo sviluppo del Paese, bisogna vincere la pandemia.

La curva dà segnali piuttosto robusti di ripresa e risalita e facciamo i conti con alcune varianti temibili del virus come la variante inglese, ma anche variante sudafricana e sudamericana”.

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Dai dati dell’indagine rapida sulla diffusione delle varianti del virus SarsCov2 in Italia emerge una “chiara espansione geografica dall’epicentro umbro a regioni quali Lazio e Toscana della cosiddetta ‘variante brasiliana’, che deve essere contrastata con le massime misure di mitigazione”.

Lo evidenzia l’Istituto superiore di sanità in merito ai risultati dell’indagine diffusa oggi.

Considerata la circolazione nelle diverse aree del paese, “si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione delle varianti, rafforzando/innalzando le misure in tutto il paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto”, sottolinea l’Iss.

Da cui emerge che la variante inglese “sta diventando quella prevalente nel paese”, e in considerazione della sua maggiore trasmissibilità “occorre rafforzare/innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese nel contenere e ridurre la diffusione del virus mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt a valori (1 e l’incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi”. Dai dati inoltre emerge “una chiara espansione geografica dall’epicentro umbro a regioni quali Lazio e Toscana della cosiddetta ‘variante brasiliana’, che deve essere contrastata con le massime misure di mitigazione”.

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