Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, ha parlato della riapertura delle scuole al ‘Fatto Quotidiano’.
”C’è una flessione dei contagi e si dovrà dare priorità alle scuole nelle riaperture. Bisogna fare presto con la protezione dei più fragili, dopo operatori sanitari e Rsa è urgente completare over 80 per poi passare a soggetti estremamente vulnerabili e alla fascia d’età 70-79 nella quale ricordo che il tasso di letalità è pari al 10 per cento”.
Ha poi aggiunto sulle strategie da attuare: ”Serve, come ha detto il premier Draghi, un approccio omogeneo pur con le dovute particolarità territoriali, che renda uniforme la strategia rispetto alle categorie da vaccinare prioritariamente”.
In riferimento alla mappa cromatica delle Regioni: ”Il Lazio ha una situazione vaccinale apprezzabile e meritevole di valutazione positiva. Però, l’obiettivo deve essere quello di rendere tutti al meglio performanti senza dividersi. Quanto ai colori, il Cts fornisce valutazioni sulla base dei dati epidemiologici.
Personalmente, credo che aprire contemporaneamente troppe cose non sarà possibile, andranno fatte delle scelte che tengano conto anche di ragioni di natura sociale ed economica con la massima priorità per la scuola in presenza come ha sottolineato il premier Draghi”.
Il presidente del Consiglio superiore di sanità ha sottolineato ”I contagi sono in decelerazione da più di una settimana e si comincia a vedere una flessione. Invece, il carico nelle rianimazioni è ancora molto elevato, sopra i 3.500 posti letto occupati.
È superata la soglia di allarme in una dozzina di regioni e in qualche caso siamo addirittura sopra al 50 per cento. Tutto questo si riverbera in modo importante su attività chirurgica e di assistenza per altre patologie.
Purtroppo, questo è il dato che indica una fase ancora critica della pandemia e non possiamo non tenerne conto scelte di riaperture.
Le vaccinazioni hanno già ridotto i contagi tra operatori sanitari e nelle rsa, ora vedremo effetti anche sugli over 80”.
Riguardo la quarta ondata, ha detto ancora Locatelli, ”il clima ci darà una mano, ma non contiamo solo sulla bella stagione.
Voglio essere ottimista, perché ci faremo trovare in autunno con una situazione di immunizzazioni ben più elevata e in grado di scongiurarla”.
Il vaccino anti-Covid diventerà annuale? ”Non lo sappiamo – ha risposto – solo il tempo ce lo potrà dire.
La risposta immunitaria indotta dal vaccino deve essere ancora definita considerando, oltre la risposta anticorpale anche la parte relativa ai Tlinfociti che fisiologicamente ci proteggono dalle infezioni virali”.
Quanto alla gestione delle dosi e della produzione di Astrazeneca, ”c’è un approfondimento in corso – afferma – e una valutazione sul ritrovamento di un certo quantitativo di dosi in siti produttivi.
Se emergessero responsabilità per una mancata consegna tempestiva sarebbe largamente deprecabile in una situazione di bisogno tale da parte dell’Europa.
Pochi dubbi sul fatto che le dosi consegnate siano state in numero ben ridotto rispetto a quanto promesso e pattuito.
Che poi è il fattore limitante alla somministrazione del vaccino non solo in Italia, ma anche negli altri Paesi europei.
Ricorderei che dovremo presto occuparci anche dei Paesi non europei, per ragioni etiche e perché senza un approccio globale non si esce dalla situazione”.