La Puglia è rimasta ormai una delle poche regioni in zona rossa assieme alla Sardegna, alla Valle D’Aosta e alla Campania (che sarà arancione da lunedì).
Secondo l’Assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco, il motivo di questa permanenza in zona rossa ha un motivo ben preciso: “I contagi intra familiari registrati nel fine settimana pasquale che si osservano in tutte le province pugliesi e ripetono in quasi tutte le regioni italiane”.
Poi aggiunge: “L’aumento porta l’incidenza dell’ultima settimana di valutazione a 262 casi per 100mila e decreta un’ulteriore settimana di zona rossa per la Puglia”.
L’epidemiologo evidenzia poi che nella “prima ondata” la curva “si impenna a ottobre e raggiunge il picco in novembre. La Puglia, durante la seconda ondata non conosce zona rossa e l’effetto si vede dal fatto che la curva decresce lentamente e va avanti con un lungo plateau. La terza ondata, sostenuta dalla variante inglese, presenta una impennata altrettanto veloce ma, grazie al precoce intervento della zona rossa, un altrettanto veloce decremento”.
“Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza. Il virus si controlla con i nostri comportamenti. Non finiremo mai di dirlo- aggiunge- Non mi dite che non si fanno tamponi e non si fa tracciamento. Se fosse vero, troveremmo meno positivi e l’incidenza sembrerebbe più bassa. Se siamo in zona rossa e’ proprio perché facciamo diagnosi per cercare di fermare la diffusione del virus. Il virus non si imbroglia, con il virus non si scherza. Siamo a un passo dall’uscita definitiva dal tunnel. Un ultimo sforzo collettivo e ce la facciamo”, conclude.
Argomenti: covid-19