In arrivo per l'Italia 6,5 milioni e mezzo di vaccini in più (speriamo)
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In arrivo per l'Italia 6,5 milioni e mezzo di vaccini in più (speriamo)

A dirlo è Thierry Breton, commissario europeo responsabile della fornitura dei vaccini, intervistato da Fabio Fazio a "Che Tempo Che Fa"

Vaccino anti-Covid
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19 Aprile 2021 - 07.43


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Thierry Breton, commissario europeo responsabile della fornitura dei vaccini, ha fatto sapere fa sapere che l’Italia riceverà più dosi di vaccino del previsto nel secondo trimestre del 2021.
Durante “Che Tempo che Fa”, intervistato da Fabio Fazio ha affermato che “Nel secondo trimestre ci sono 6,5 milioni e mezzo di dosi di vaccino in più per l’Italia tra aprile e giugno, in totale sono 54 milioni di dosi.
C’è un’accelerazione, è più di 3 volte rispetto a quello che è stato ricevuto nel primo trimestre”.

“Ad agosto dello scorso anno nessuno sapeva come avrebbe funzionato un vaccino. Abbiamo firmato una serie di contratti, abbiamo avuto 106 proposte e ne abbiamo scelte 6: 4 vaccini sono stati già approvati, nei prossimi 3 mesi speriamo di avere anche Sanofi.
AstraZeneca avrebbe dovuto consegnare 100 milioni di dosi nel primo trimestre e 180 nel secondo, se avessero rispettato gli impegni, le cose sarebbero andate bene”, ha affermato senza sbilanciarsi sul rinnovo del contratto con l’azienda anglosvedese.

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Breton è il ‘padre’ del passaporto vaccinale europeo, che dovrebbe arrivare a giugno. “Perché vogliamo creare questo certificato digitale da metà o fine giugno?
Lo facciamo quando ci sarà un aumento delle persone vaccinate, deve essere un numero di significativo. L’obiettivo della Commissione Ue per la fornitura dei vaccini è avere sufficienti vaccini al 15 luglio, in modo tale che più del 70% della popolazione adulta possa aver ricevuto la seconda dose, non solo la prima”, ha sottolineao.

“Con questa soglia, possiamo creare il certificato. Ci sarà lo stato relativo alla vaccinazione o se il soggetto ha gli anticorpi dopo aver avuto il covid. Se la persona non appartiene a nessuna delle due categorie, bisogna sottoporsi ad un test molecolare. Questo certificato sarà volontario e non obbligatorio, però se avremo più del 70% della popolazione vaccinata, sarà molto importante per poter riaprire tutti i luoghi pubblici e ricominciare una vita normale”, ha afferma ancora, evidenziando l’impegno dell’Unione: “L’Ue è il primo fabbricante di vaccino insieme agli Stati Uniti in tutto il mondo. Lavoriamo in sintonia con gli Stati Uniti d’America. Fare vaccini è molto complicato. In 10 mesi abbiamo fatto ciò che si fa solitamente in 3-4 anni. La pandemia non conosce frontiere, noi esportiamo il 40% di dosi di vaccino perchè vogliamo occuparci anche dei paesi circonvicini, perchè è il nostro interesse. L’Europa è questo e noi dobbiamo essere orgogliosi di questo: non è solo uno che deve sobbarcarsi il fardello della storia”.

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