Rivelazioni sull'omicidio di Diabolik: a sparare fu un killer albanese

Stando ad una inchiesta giornalistica si trattava di un professionista: alto, corporatura atletica, occhiali da sole, una bandana in testa e un marsupio, dove nascondeva l'arma

Uccisione dell'ultrà Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik
Uccisione dell'ultrà Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik
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25 Aprile 2021 - 10.36


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Il caso dell’uccisione dell’ultrà della Lazio Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, sembra arrivato ad una svolta.

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Un articolo dell’Espresso su Piscitelli definisce chi possa essere stato il killer dell’omicidio del 7 agosto di due anni fa.

”Ciò che possiamo rivelare oggi è che a sparare è stato un sicario professionista di nazionalità albanese. Alto, corporatura atletica, occhiali da sole, una bandana in testa, maglia e pantaloni da fitness e in vita un marsupio, dove nascondeva l’arma”.

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”L’hanno notato in molti in quel parco correre con disinvoltura verso la panchina dove sedeva Piscitelli, hanno sentito lo sparo e lo hanno visto allontanarsi, scavalcando la ringhiera che delimita il parco dal marciapiede di via Lemonia”, si legge.

“Qualcuno anticipò la perquisizione a casa sua a Grottaferrata” – ”Tra le tante stranezze di quel giorno ci sono due circostanze di cui siamo venuti a conoscenza e che se confermate sarebbero clamorose. Dopo l’omicidio, qualcuno avrebbe anticipato l’arrivo della polizia per la perquisizione a casa di Fabrizio Piscitelli a Grottaferrata. Per far sparire qualcosa? Per portar via il denaro, tanto, anzi tantissimo, che nascondeva in casa?”.

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