Sarà importante trovare i colpevoli che hanno appiccato il fuoco in Sardegna: per domare il rogo ci sono voluti giorni.
La Procura della Repubblica di Oristano ha aperto un fascicolo contro ignoti con le ipotesi di reato di incendio colposo e doloso per fare luce sulle responsabilità del grande rogo che ha devastato i territori del Montiferru e della Planargia, causando enormi danni a beni del patrimonio pubblico e di privati.
Come scrivo Marco Enna di Agi, il procuratore della repubblica, Ezio Domenico Basso, ha disposto immediati accertamenti dopo un vertice tra gli inquirenti per avviare l’inchiesta.
Già nella mattinata di martedì erano emersi alcuni significativi elementi di valutazione, accreditati anche da esponenti istituzionali.
L’indiziato numero uno è un altro incendio, molto più piccolo del grande rogo che ha percorso sinora undicimila ettari di terreno, perlopiù boschi. Un incendio che aveva investito una superficie di poco meno di venti ettari nell’agro di Bonarcado.
Le fiamme erano partite venerdì scorso, intorno alle 18, lungo la strada provinciale che porta verso Santu Lussurgiu, nella località Sos Lavros.
A innescare il fuoco era stata probabilmente un’auto che si era incendiata per un guasto. Sul posto erano subito intervenuti vigili del fuoco, squadre della forestale, carabinieri e ben quattro elicotteri.
Dopo quasi quattro ore di lavoro l’incendio era stato domato. Il giorno successivo, sabato, “le operazioni di bonifica erano riprese prima delle 7 con gli elicotteri regionali”, ha spiegato riferendo in consiglio regionale l’assessore all’ambiente Gianni Lampis. Ma sarebbe proprio da lì, da Bonarcado, che il fuoco nelle successive ore a quell’intervento di bonifica avrebbe avuto una sorta di ripartenza.
Una ripartenza velocissima, perché nel giro di un lasso di tempo molto breve ha poi raggiunto le grandi superfici boscate di Santu Lussurgiu dove un forte vento caldo lo ha fatto diventare un gigantesco rogo, arrivato a Cuglieri, Sennariolo, Scano Montiferro, Tresnuraghes, Magomadas, Suni e Sagama.
Da qui l’ipotesi di una origine colposa dell’incendio. Ma il fatto che il fascicolo della Procura accrediti anche il possibile dolo, autorizza a pensare che ci siano altri elementi tali da portare a ipotizzare che qualcuno possa aver appiccato il fuoco. Ipotesi investigativa, appunto, anche questa ora al vaglio degli inquirenti.