Chiedeva denaro per farmaci gratuiti: sequestrati 3 milioni di euro all'oncologo Giuseppe Rizzi

Il medico è indagato per concussione per aver eseguito su pazienti oncologici dell’istituto tumori di Bari: offriva prestazioni mediche e iniezioni di un farmaco, la cui somministrazione era a titolo gratuito, facendosi pagare denaro

Beni confiscati a Giuseppe Rizzi dalla Guardia di Finanza
Beni confiscati a Giuseppe Rizzi dalla Guardia di Finanza
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8 Ottobre 2021 - 15.10


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Di certo non un virtuoso della professione, l’oncologo barese Giuseppe Rizzi: beni del valore di circa 3 milioni di euro, tra i quali immobili di pregio, terreni e disponibilità finanziarie, sono stati sequestrati da carabinieri e Guardia di finanza 
Il medico è indagato per concussione – già arrestato nel maggio scorso – per aver eseguito su pazienti oncologici dell’istituto tumori di Bari, dove Rizzi lavorava, prestazioni mediche e in particolare iniezioni di un farmaco, la cui somministrazione era a titolo gratuito, facendosi pagare denaro o altre utilità.
La consegna dei soldi sarebbe avvenuta direttamente in ospedale oppure nel Caf gestito dalla compagna e co-indagata del medico, l’avvocato Maria Antonietta Sancipriani, “adibito nell’occasione – dicono gli investigatori – ad ambulatorio medico di certa natura illegale”.
Nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte concussioni, sono state poi documentate transazioni e movimentazioni finanziarie che hanno accertato “un’ingiustificata sproporzione – si legge negli atti – tra il reddito dichiarato e i beni nella disponibilità del medico, quantificata in oltre 2,5 milioni di euro”. Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura riguarda una villa a Bari-Palese, terreni a Bitonto e i saldi attivi di rapporti bancari. Sono stati sottoposti a sequestro anche 1,9 milioni di euro in contanti trovati a casa del medico oltre a numerosi reperti archeologici risultati di notevole valore storico e artistico.

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Sarebbero 14 le vittime dell’oncologo barese. Quando, nel maggio scorso, il professionista barese è stato arrestato, l’accusa nei suoi confronti riguardava un solo paziente, la cui famiglia aveva denunciato e fatto partire le indagini. Le successive verifiche hanno accertato che le vittime del medico sarebbero state, invece, ben 14.
“Le condotte – hanno spiegato gli inquirenti – venivano poste in essere approfittando delle gravi condizioni psico-fisiche delle vittime”, le quali hanno poi raccontato agli investigatori “di essersi trovate in una situazione di soggezione e di reverenza, oltre che di totale fiducia nel loro medico, tale da essere state indotte a riconoscerlo quale unico referente in grado di garantire loro la sopravvivenza e così ottenendo illecitamente cospicue somme di denaro contante, regalie di notevole valore, lavori edili ed altre utilità”.

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