Prima condanna per caporalato: 44 fattorini risarciti per 10mila euro ciascuno

I rider lavoravano tra Milano, Firenze e Torino: a essere condannato a 3 anni e 8 mesi Giuseppe Moltini, collegato ad Uber

I fattorini di Uber Eats
I fattorini di Uber Eats
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15 Ottobre 2021 - 12.59


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Un processo che si ha dato ragione ai rider sfruttati in passato.
Prima condanna in un processo penale per caporalato: i fattorini saranno riscarciti con 10mila euro a testa.
Lo prescrive il giudice per l’udienza prelilminare di Milano Teresa De Pascale che ha condannato con rito abbreviato a 3 anni e 8 mesi Giuseppe Moltini, uno dei responsabili delle società di intermediazione coinvolte nell’inchiesta del Pubblico Ministero Paolo Storari che aveva portato pure al commissariamento della filiale italiana di Uber, revocato a marzo dai giudici dopo il riconoscimento del percorso “virtuoso” intrapreso dalla società.

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Moltini era accusato di caporalato sui fattorini che, attraverso le società di intermediazione Flash Road City e Frc srl, facevano le consegne di cibo a domicilio per conto di Uber. Altri due imputati sono stati condannati (2 anni e 1 anno e 6 mesi) ma solo per reati fiscali.

Il gup ha anche deciso di convertire il sequestro di circa 500mila euro in contanti, disposto nelle indagini, in un risarcimento da 10mila euro a testa per i 44 fattorini che lavoravano tra Milano, Torino e Firenze e che erano entrati nel procedimento proprio per chiedere il riconoscimento dei danni subiti. Riconosciuti 20mila euro anche alla Cgil che si era costituita parte civile nel processo.

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Secondo l’accusa i lavoratori venivano “pagati a cottimo 3 euro”, “derubati” delle mance e “puniti” con decurtazione dei compensi se non stavano alle regole. 

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