Morti quattro pazienti positivi all'ospedale di Oristano: da tre giorni aspettavano di essere ricoverati in intensiva

Erano ricoverati in Pronto soccorso in attesa che si liberasse un posto letto in una delle terapie intensive degli altri ospedali sardi intasati.

Morti quattro pazienti positivi all'ospedale di Oristano: da tre giorni aspettavano di essere ricoverati in intensiva
Pronto soccorso
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18 Gennaio 2022 - 11.25


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Questa quarta ondata Covid è stata definita l’ondata dei non vaccinati che stanno intasando le terapie intensive di tutta Italia. Ma si può morire aspettando un ricovero? Come ha riportato “L’Unione Sarda“, al San Martino di Oristano in tre giorni sono morti quattro pazienti positivi al Covid. Erano ricoverati in Pronto soccorso in attesa che si liberasse un posto letto in una delle terapie intensive degli altri ospedali sardi.

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La situazione ormai è drammatica nonostante la corsa contro il tempo della direzione Asl che domenica ha riaperto il reparto Covid a Ghilarza. Da giorni il quadro era da allarme rosso. Con il dilagare della variante Omicron e l’impennata dei contagi al Pronto soccorso, nonostante il San Martino non sia più un ospedale Covid, sono ripresi gli accessi dei pazienti positivi.

“La situazione è molto difficile – ha ammesso il direttore generale Angelo Maria Serusi – ma stiamo facendo il possibile per cercare di risolvere le maggiori criticità. Domenica i pazienti positivi erano 13, oggi siamo riusciti a dimezzarli”.

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Tre sono stati trasferiti al Delogu di Ghilarza nel reparto Covid (per cure a bassa intensità) e altri tre sono deceduti. “In questo caso però siamo nell’imponderabile, erano pazienti in condizioni critiche – ha aggiunto – noi abbiamo dato tutta l’assistenza che si poteva garantire. Il problema è che anche le altre strutture sono in emergenza”. Al momento restano ricoverati in Pronto soccorso 7 pazienti, alcuni in condizioni serie e tra loro c’è persino qualcuno che avrebbe bisogno di essere intubato.

Pazienti non vaccinati
Anomalo afflusso di utenti positivi al Covid anche nei presidi ospedalieri del Sirai di Carbonia e del Cto d’Iglesias. In tilt i due Pronto soccorso, con la Direzione sanitaria costretta a studiare una soluzione alternativa: dedicare uno spazio nell’ospedale del Sirai per i soli pazienti affetti dal virus.

È la stessa direttrice generale della Asl Carbonia Giuliana Campus a confermare la criticità della situazione, smentendo tuttavia chi parla dell’interruzione delle prestazioni fornite dai due Pronto soccorso: “Non abbiamo mai negato l’assistenza a nessuno – spiega Campus – in questo momento ci sono 11 pazienti positivi al Covid, tutti non vaccinati. Otto si trovano al Sirai di Carbonia e 3 al Cto d’Iglesias”.

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Per evitare ulteriori problemi d’accesso ai Pronto soccorso, la direttrice generale conferma la possibilità di poter individuare nel quarto piano del presidio di Carbonia un’area attrezzata: “Stiamo cercando di valutare con il personale come poterci organizzare – continua Campus – non si tratta di un ‘reparto Covid’, ma solo di uno spazio del Pronto soccorso dove verranno messi i pazienti positivi, in attesa di essere trasferiti a Cagliari”.

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